Sistema Moda Italia, che fa parte
di Confindustria, e i sindacati Femca Cisl, Filctem Cgil e
Uiltec Uil, dopo una trattativa di oltre sei mesi hanno firmato
il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro del settore
tessile abbigliamento moda per il periodo 2024-2027. Sono state
introdotte importanti passaggi: la pari dignità di tutte le
professioni e le qualifiche giuridiche (impiegati, intermedi,
operai); il corretto bilanciamento tra lavoro e vita privata dei
lavoratori; la centralità dell'aggiornamento e dello sviluppo
delle competenze professionali sia per la competitività delle
imprese che per una migliore occupabilità degli addetti; il
consolidamento e l'allargamento del welfare contrattuale e della
bilateralità; l'adeguamento delle retribuzioni contrattuali
all'aumento del costo della vita.
Il presidente di Smi, Sergio Tamborini, ha commentato: "oggi,
pur in un momento particolarmente difficile per tutta la filiera
del tessile abbigliamento, abbiamo firmato un contratto
nazionale che segna l'inizio di un cambiamento positivo e
costruttivo nel rapporto tra aziende e lavoratori. Accanto alle
soluzioni di carattere economico è stato importante equilibrare
da un lato le esigenze di professionalità ed efficienza delle
imprese, dall'altro quelle di sicurezza, equità e bilanciamento
vita-lavoro dei nostri collaboratori. In questo contesto, anche
la rinnovata attenzione al welfare, quindi al benessere
complessivo dei dipendenti, diventa un importante elemento di
svolta per una relazione proficua tra aziende e lavoratori".
Il tessile abbigliamento, uno dei settori industriali più grandi
in Italia, è composto da circa 40.000 imprese che occupano oltre
400.000 addetti.
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