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Confindustria, manovra troppo intrusiva in governance imprese

Confindustria, manovra troppo intrusiva in governance imprese

'No a nomine Mef negli organi di controllo societari'

ROMA, 04 novembre 2024, 19:33

Redazione ANSA

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"Per quanto concerne l'intonazione della manovra, non possiamo non rilevare come essa, in alcuni passaggi, appaia troppo intrusiva nelle dinamiche d'impresa", rileva il direttore generale di Confindustria, Maurizio Tarquini, in audizione sulla manovra di fronte alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato. E spiega: "Ci riferiamo soprattutto alle disposizioni che introducono per società, enti, organismi e fondazioni che ricevono contributi a carico dello Stato l'obbligo di integrare la composizione del collegio di revisione o sindacale con un rappresentante del Mef. In sede di prima applicazione, la soglia di significatività dei 'contributi' è fissata in 100 mila euro annui. Una previsione analoga, sebbene dall'ambito applicativo ancor più dubbio, impone un tetto ai compensi degli amministratori pari al 50% di quello che spetta al primo presidente della Corte di Cassazione".
    Per Confindustria "l'imposizione di un sindaco o revisore di nomina ministeriale all'interno delle imprese presenta almeno due ordini di problemi: è una misura del tutto sproporzionata e che denota un'eccessiva diffidenza verso le imprese; non considera che le principali norme di incentivazione sono già soggette a forme di monitoraggio, che spesso comportano oneri molto significativi a carico delle imprese stesse".
    Tarquini sottolinea quindi "la necessità di eliminare questa misura" e rimarca: "Giova ricordare che già all'epoca della redazione del codice civile del 1942 il legislatore abbandonò l'opzione di imporre un membro di nomina pubblica all'interno degli organi di controllo societari: farlo oggi significherebbe contravvenire a qualunque logica moderna di governance capitalistica, orientata a principi di mercato".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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