"La riaccensione dell'Altoforno 1
non solo rappresenta un passaggio importante nel processo di
rilancio dello stabilimento di Taranto, segnando l'inizio di un
percorso che mira alla transizione verso la decarbonizzazione e
l'adozione di forni elettrici, ma anche una tappa fondamentale
che farà registrare, a regime, una diminuzione del numero di
lavoratori in cassa integrazione guadagni straordinaria (cigs) e
riporterà l'azienda su una strada di crescita sostenibile".
Lo ha dichiarato Giancarlo Quaranta, commissario
straordinario di Acciaierie d'Italia in As a margine della
visita allo stabilimento della ministra del Lavoro e delle
Politiche sociali Marina Calderone.
Il riavvio dell'impianto, avvenuto martedì scorso alla
presenza del ministro delle imprese e made in Italy Adolfo Urso,
"ha coinvolto circa 3mila lavoratori - ha spiegato Quaranta - e
avrà effetti visibili sugli impianti a valle del ciclo integrale
ionico e sugli altri stabilimenti come Genova e Novi Ligure".
Secondo il commissario di AdI in As, la riduzione della cassa
integrazione straordinaria costituisce "un passo fondamentale
verso un futuro più stabile e sostenibile per tutti i dipendenti
di Acciaierie d'Italia. Questo processo proseguirà gradualmente,
accompagnando la ripresa produttiva e le nuove iniziative di
rilancio. Il nostro obiettivo è quello di garantire una
transizione equa e inclusiva".
Quaranta ha ricordato che "nei primi mesi dall'insediamento,
inoltre, la struttura commissariale ha siglato un accordo di
grande rilevanza sulla cigs, raggiunto con tutte le
organizzazioni sindacali e il supporto del Ministero del Lavoro.
L'accordo ha previsto un'integrazione salariale fino al 70%
della retribuzione per i lavoratori coinvolti". Attualmente
"sono circa 2.800 i lavoratori interessati dalla cigs, ma - ha
concluso Quaranta - la ripartenza e lo sviluppo della produzione
consentiranno una progressiva riduzione di tale numero con il
rilancio complessivo dell'azienda".
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