"Lo dico in modo molto chiaro. Ne stiamo discutendo anche con le nostre categorie: non abbiamo la pazienza di stare ancora a vedere come va a finire. Noi abbiamo bisogno, assieme a tutte le categorie se necessario, anche di mobilitarci e di scendere in piazza per difendere il lavoro e difendere le industrie", avverte il leader della Cgil, Maurizio Landini alla festa del fatto Quotidiano. Il rapporto con il Governo? "Lo dico in modo molto secco: è pessimo. Nel contenuto e nel metodo. Il 20 settembre questo governo deve presentare un piano all'Europa. Con chi sta discutendo queste cose che riguardano la nostra vita? Con i sindacati ad oggi non c'è neanche la convocazione. Non vogliamo essere semplicemente quelli che pagano le tasse, vogliamo essere quelli che intervengono sulle scelte che riguardano il futuro del Paese".
'Sia Confindustria che il sindacato hanno una grande responsabilità per le sfide che ci aspettano e non possiamo esimerci da questo', dice il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, in un confronto con il leader della Cgil, Maurizio Landini,: 'Io credo che con Landini ci sarà dialogo, ovviamente ci saranno battaglie, ma credo che l'obiettivo sia quello di cercare dei punti di incontro.
Per Landini c'e' 'la consapevolezza di avere idee diverse', ma 'il dialogo e' la ricerca di accordi: bisogna provare a risolvere i problemi, dare risposte': la contrattazione 'e' lo strumento decisivo' anche per 'una mediazione', bisogna 'essere in grado di presentarsi alle forze politiche ed al Governo con delle proposte che rimettano al centro il lavoro'.
"Landini ha toccato argomenti importantissimi: i salari. E gli gli incidenti sul lavoro: nessuno di noi oggi può pensare che la morte di una persona che va a lavorare possa essere accettabile.
E' una delle battaglie che dobbiamo fare". Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, si confronta con il leader della Cgil, Maurizio Landini: prove di dialogo in un faccia a faccia alla festa del Fatto Quotidiano Tl tema dei salari: "C'è una sola soluzione, aumentarli, non ne vedo altre", dice il leader della Cgil. Il nodo della produttività? "Non bisogna lavorare di più, bisogna poter lavorare meglio. Bisogna investire anche nello sviluppo di nuovi modelli organizzativi: bisogna cambiare il modello di sviluppo ed il modello di produzione".
Il presidente di Confindustria rivendica che nelle aziende di Confindustria per i salari si è già fatto molto. "noi i c ompiti a casa li abbiamo fatti", e aggiunge: "Si può fare di più, ma è ovvio che dobbiamo legarlo alla produttività".
Confindustria e sindacato hanno oggi la "responsabilità di affrontare insieme "sfide" come "il tema dei salari, il tema della sicurezza sul lavoro, il tema di come salvaguardare le nostre imprese nella sua produttività, di come preservare le nostre filiere", dice Orsini.
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