Migliorano le rese, aumenta la
qualità, ma cala il prezzo pagato agli agricoltori. Una
contraddizione che rende meno interessante produrre grano
tenero. A fornire il quadro della campagna cerealicola è Eros
Gualandi, delegato della presidenza di Legacoop Agroalimentare
ai settori conduzione terreni, agroenergie e innovazione.
"Nell'areale Padano - precisa - è arrivata la pioggia e si sono
avuti decadimenti qualitativi a macchia di leopardo. Nonostante
ciò, gli aspetti di salubrità della granella sono rimasti
accettabili per tutta la campagna in tutte le aree. Mentre per
quanto riguarda il Sud, granaio d'Italia, si è invece avuta una
contrazione significativa delle rese dovuta alla
scarsità/assenza delle piogge".
Quadro positivo per rese e costi di produzione ma non per i
prezzi. Per quanto riguarda, invece, i prezzi, evidenzia
Legacoop Agroalimentare "negli ultimi tre anni sono calati da
oltre 30 euro al quintale a 22 euro, si è avuto una diminuzione
di un terzo. E questo mortifica i produttori, che nonostante le
buone rese da cui conseguono maggiori ricavi fino a 400
euro/ettaro rispetto la campagna scorsa, che eleva la Plv
(Produzione lorda vendibile) a circa 1.500 euro/ettaro, siamo
ancora a circa - 500 euro/ ettaro rispetto gli anni 2021 e 2022
ove si superarono diffusamente i 2.000 euro/ettaro circa che
determinano la soglia di redditività necessaria alla
produzione". Secondo Gualandi "per fare sì che l'Italia possa
aumentare la propria produzione, si deve puntare soprattutto
sull'incremento delle rese per ettaro oltre che sugli ettari
seminati. E per fare questo occorrono maggiori input di
carattere genetico, nutrizionale e di difesa che trovano
nell'utilizzo di tecnologie innovative e di applicazione
dell'Agricoltura di Precisione la loro massima efficacia pur in
un contesto di diminuzione delle quantità distribuite in campo.
Le innovazioni sono disponibili, ma evidenziano - sottolinea -
costi non sostenibili dalla redditività del grano tenero anche
con buone rese come quelle ottenute questo anno. Se i prezzi
crescessero almeno fino a 30 euro saremmo in grado di aumentare
in maniera significativa la produzione e in parallelo la
qualità".
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