"Le previsioni di crescita del Pil
per il 2024 contenute nel Def appena approvato appaiono prudenti
- forse anche deludenti - ma realistiche: il documento prende
atto dell'attuale fase difficile, pesantemente condizionata
dalle tensioni internazionali e dai loro effetti sull'economia".
Così Confesercenti, sottolineando come, vista la mancanza di
margini, "bisogna selezionare gli interventi, puntando su quelli
che possono portare maggiore beneficio. Tra questi, ci sembra
fondamentale rinnovare anche per il 2025 il taglio del cuneo".
Apprezzando le assicurazioni del ministro Giorgetti,
Confesercenti spiega che "il taglio è una misura di sostegno
apprezzata dalle famiglie ed efficace per dare una spinta ai
consumi e al Pil". Con una conferma dei provvedimenti anche nel
2025 la spesa delle famiglie, secondo le stime
dell'associazione, aumenterebbe dello 0,7% con un Pil in
crescita dell'1,1%. "Un aumento che permetterebbe di
riavvicinare, dopo ben 18 anni, i livelli dei consumi che si
registravano prima della grande crisi finanziaria internazionale
del 2007-2008. Senza taglio del cuneo, invece, le dinamiche
positive rischiano di venire meno: in questo caso le simulazioni
Confesercenti-Cer mostrano che l'incremento dei consumi si
abbasserebbe allo 0,2%, quello del Pil allo 0,8%", conclude.
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