"Anche l'attesa della concreta
attuazione delle agevolazioni di Industria 5.0 contribuisce a
ritardare gli investimenti delle imprese che sono, insieme alla
capacità di export, la vera forza motrice della crescita
economica". Lo afferma la presidente di Confindustria
Emilia-Romagna Annalisa Sassi, commentando l'indagine
dell'associazione relativa al primo semestre 2024, nell'ambito
della congiuntura in Emilia-Romagna elaborata con Unioncamere e
il centro studi di Intesa Sanpaolo.
Complessivamente, sostiene Sassi, "l'industria della nostra
regione conferma una buona capacità di tenuta e le previsioni,
soprattutto delle imprese di medio-grandi dimensioni, sono
positive. Il sistema produttivo emiliano-romagnolo è solido e
continua a marciare nonostante molte incognite".
Tra queste, oltre all'attesa dell'attuazione degli incentivi,
"il costo dell'energia ancora elevato, una domanda mondiale che
resta debole a causa dei conflitti e della frenata di grandi
mercati come Stati Uniti e Germania" e "i tassi di interesse
elevati" su cui "ci attendiamo un intervento tempestivo da parte
della Bce". Secondo lo studio di Confindustria svolto su un
campione di 412 imprese, il 34% degli imprenditori si attende
una produzione in crescita nel primo semestre, con un saldo
ottimisti/pessimisti di 16 punti (l'anno scorso era di 9).
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