L'assessore regionale al Lavoro e
Pari Opportunità, Elena Donazzan, è "convinta che tutto sia
misurabile e che siano i dati di contesto a dover guidare il
decisore pubblico nell'assunzione delle scelte, anche per quanto
riguarda le politiche per le parità di genere. In questo ambito
i dati ci dicono che come Regione Veneto stiamo investendo il
doppio di quanto la Commissione Europea ci chieda, ma sappiamo
che ci sono alcune criticità su cui continuare a lavorare. Tra
queste la difficoltà che le donne incontrano nel conciliare i
tempi di lavoro e quelli di vita familiare: spesso le donne
abbandonano il lavoro dopo il primo figlio e purtroppo, di
frequente, non si sentono nella condizione di avere il secondo.
La denatalità è un problema da affrontare, lavorando su più
livelli". Per Donazzan "le donne vanno sostenute nel loro
percorso di crescita professionale, prendendo spunto dai Paesi
del Nord Europa in cui le donne, più sono occupate più fanno
figli, in un circolo virtuoso. Il secondo livello su cui
lavorare riguarda il sostegno nell'ambito dei servizi di
supporto alla genitorialità. La maternità non dev'essere più
considerata un costo per la nostra Nazione che non ha fatto
politiche per la famiglia dalla storia della Repubblica. Il
costo non dev'essere più scaricato solo sulle imprese. Va
rafforzato - precisa - il welfare territoriale con servizi
sostenuti da un patto tra pubblico e privato per dare maggiori
servizi. Penso agli asili nido, che devono avere un costo
affrontabile rispetto all'onerosità di oggi, magari costruiti
dalle imprese con delle agevolazioni, senza le prescrizioni
proibitive di oggi. Questo sarebbe un primo passo per
accompagnare le donne a rimanere nel mercato del lavoro, senza
che la maternità sia un costo per le imprese e un limite per il
lavoro"
"Va infine valorizzata - conclude Donazzan - la certificazione
della parità di genere, molto considerata dai mercati a livello
internazionale in cui le nostre imprese si muovono, nella
consapevolezza che questa certificazione misura i risultati
dell'inclusione lavorativa delle donne e della loro
realizzazione nelle imprese, migliorando la produttività".
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