"Da tempo la piccola e media
industria privata italiana, rappresentata da Confapi, guarda
strategicamente al continente africano ritenendo che il nostro
modello produttivo, economico e sociale possa supportare la
crescita e lo sviluppo in una logica non predatoria ma win win
del continente africano. Già dal 2019 con la firma, sotto
l'egida della Comunità europea, dell'Eu-African Alliance,
abbiamo iniziato un percorso per lo scambio di know-how,
formazione, innovazione, modelli d'impresa e di coesione
territoriale". Lo ha dichiarato il presidente di Confapi,
Cristian Camisa, che oggi a Palazzo Chigi ha preso parte alla
prima cabina di regia ristretta sul "Piano Mattei".
"Oggi - ha spiegato Camisa - abbiamo sottolineato
l'importanza del ruolo centrale della Piccola e media industria
che da sempre è abituata a collaborare con gli interlocutori
esteri per una crescita comune. Ci siamo quindi focalizzati su
due temi in particolare: la formazione in loco della manodopera
e le terre rare. È noto che da una parte c'è il problema dei
flussi migratori non controllati, sul quale il Governo sta
lavorando, e dall'altra la mancanza di manodopera di cui
soffrono le nostre aziende, soprattutto quelle manifatturiere.
Infatti, la nostra ultima indagine congiunturale registra che il
63% delle imprese non riesce a coprire i suoi fabbisogni in
termini di forza lavoro. Tenendo in considerazione il fatto
che il 60% della popolazione africana ha meno di 24 anni, stiamo
già portando avanti progetti di labor migration che prevedono
una prima parte di formazione in loco con lo studio anche della
lingua italiana e una seconda sessione di formazione con corsi
presso le associazioni di categoria mirati ai fabbisogni delle
aziende sui singoli territori".
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