Qual è la percezione del brand Made
in Italy lo svela una ricerca di Teleperformance Knowledge
Services, commissionata da Made in Italy, i cui risultati sono
stati presentati oggi pomeriggio a Confindustria Ancona, in
occasione del roadshow "Tradizione e innovazione Made in Italy -
I protagonisti si raccontano". Sono stati 2 mila italiani
intervistati, di età compresa tra i 18 e 65 anni, un campione
rappresentativo della popolazione per genere e area geografica.
Ne emerge che il valore del brand Made in Italy è sempre più
riconosciuto e che gli italiani sono disposti a pagare il 20% in
più per avere prodotti autentici e di qualità. La disponibilità
di spesa nelle Marche è leggermente al di sotto del totale
Italia (17%). È la fase del processo produttivo a connotare il
Made in Italy, con l'85% degli intervistati che afferma che il
prodotto deve essere creato da un'azienda italiana in cui tutto
il processo produttivo si svolge in Italia.
I meno intransigenti (14% degli intervistati) ritengono
invece che è considerato Made in Italy anche il prodotto di
un'azienda italiana che produce seguendo i valori del Made in
Italy, indipendentemente dal luogo di produzione. Indagando
sulle dimensioni dell'azienda, sono le piccole e medie imprese e
l'artigianato a essere identificate per il 75% come
caratteristiche del Made in Italy, contro il 25% delle grandi
imprese. Una convinzione che tende a diminuire nei più giovani,
se consideriamo che mentre l'84% della fascia 56-65 anni ha
indicato Pmi e artigiani come rappresentativi del Made in Italy,
in quella tra i 18 e 24 anni, la percentuale scende al 62%.
Per il 54% degli intervistati, il valore del brand Made in
Italy è più riconosciuto all'estero, soprattutto in Nord America
(53%) e in Asia ed Europa (entrambe 22%). Food e fashion sono i
settori in cui, per i nostri connazionali, il Made in Italy è
considerato più forte all'estero, con rispettivamente l'81% e il
78%. Il food (78%) e il fashion (69%) dominano anche la
classifica dei settori maggiormente associati al Made in Italy
nel nostro Paese, segue con un importante distacco turismo e
cultura con il 39%. Il 43% degli italiani ritiene importante che
i prodotti acquistati siano Made in Italy.
Indagando su quali caratteristiche suggellano l'italianità,
al primo posto troviamo un valore intangibile con il 18% che ha
indicato l'identità culturale e il legame con il territorio
(mentre solo il 6% lo considera uno status symbol), segue
l'attenzione alle materie prime per il 16% - rispetto al totale
Italia, il numero di chi associa al Made in Italy le
caratteristiche di prodotto di qualità con attenzione alle
materie prime è quasi il doppiom scelto dal 31% dei rispondenti
Marche - e la creatività ed originalità per il 14%. Margini di
miglioramento per i temi legati alla sostenibilità ambientale
del processo produttivo (4%) e del rispetto dei lavoratori lungo
tutto il processo produttivo (3%).
Nelle Marche, la ricerca ha evidenziato un forte interesse
per l'adozione di nuove tecnologie nell'ambito della produzione
e del processo produttivo. Questo dimostra un chiaro impegno
nell'innovazione per mantenere e rafforzare la competitività nel
mercato globale. Inoltre, l'indagine ha messo in luce un forte
legame emotivo e culturale con l'industria manifatturiera, con
un'enfasi particolare sulle pelletterie, settore storico e di
grande rilievo economico per la regione.
Gli italiani intervistati hanno dichiarato di essere
disponibili a spendere mediamente fino al 20% in più per i
prodotti Made in Italy, riconoscendo il valore della qualità
(36%), esclusività e innovazione (30%) ma, ancora prima, per
contribuire all'economia nazionale (38%). La preferenza al
prodotto italiano, anche se con prezzo più alto, riguarda
soprattutto il settore food&beverage (56%), il fashion (39%) e
la pelletteria (26%).
Quando la scelta non ricade su un prodotto Made in Italy, per
il 45% la causa è prevalentemente legata al budget personale o
al gap di prezzo con prodotti simili (36%); ma emerge anche un
sentimento di sfiducia rispetto alla reale autenticità del
prodotto da parte del 36%. Otto intervistati su dieci pensano
che i prodotti Made in Italy siano abbastanza competitivi a
livello globale per vincere la crescente concorrenza del resto
del mondo.
La ricerca ha indagato sull'opinione che gli italiani hanno
sul ruolo della politica per sostenere il brand nazionale:
maggiori incentivi economici e una riduzione della burocrazia
trova d'accordo il 30% degli intervistati (31% dei marchigiani);
mentre il 27% pone attenzione alla minaccia della contraffazione
chiedendo alla politica misure e interventi per contrastare il
fenomeno (percentuale che tra i rispondenti marchigiani sale al
36%). Il 23% demanda alla comunicazione, auspicando una maggiore
promozione delle eccellenze italiane.
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