In dieci anni le forze di lavoro
in Calabria sono diminuite di 75 mila unità. A dirlo è l'Istat.
Al 31 dicembre 2021 nella regione sono attive quasi 700mila
unità, 75mila in meno rispetto al 2011 (-9,8%). Il decremento
delle persone attive sul mercato del lavoro è dovuto alla
diminuzione delle persone in cerca di occupazione (55mila
persone in meno, -37,1%), soprattutto fra le donne (-38,3%), e
agli occupati (-3,2%), in particolare per la componente maschile
(circa 14mila unità in meno, pari al -3,6%).
Ci sono poi 348mila percettori di pensioni da lavoro o di
redditi da capitali (-10,7% rispetto al 2011), mentre risultano
223mila persone dedite alla cura della casa (+8,2%) e 145mila
studenti e studentesse (-9,0%). Gli indicatori relativi al
mercato del lavoro per la Calabria presentano valori diversi
rispetto a quelli nazionali. Nel 2021 il tasso di occupazione è
del 36,8%, nove punti percentuali sotto il valore medio
italiano, come più bassa risulta la percentuale di occupate
donne (28,6% contro 37,9% dell'Italia) e degli occupati
stranieri (37,7% contro 53,5% dell'Italia). I tassi di
disoccupazione suddivisi per genere sono più bassi delle medie
nazionali, sia per la popolazione totale, sia per la sola
componente straniera.
In Calabria permane una situazione piuttosto sfavorevole
all'occupazione femminile e uno squilibrio di genere, con valori
superiori rispetto alla media nazionale. Nel 2021, il gap di
genere del tasso di attività è di circa 18 punti (uomini 51,9%,
donne 33,9%), la distanza tra il tasso di occupazione delle
donne (28,6%) e quello degli uomini (45,6%) di 17 punti, il
tasso di disoccupazione delle donne (15,6%) è più di 3 punti
superiore a quello degli uomini (12,2%). Fra le province, i
valori più alti del tasso di occupazione ci sono Catanzaro
(37,4%) e Reggio (37,1%); quelli più bassi a Crotone (35,3%) e
Vibo (35,8%), mentre gli squilibri di genere più ampi (circa 18
punti) si riscontrano a Catanzaro e Crotone, i più bassi (circa
15 punti) a Vibo Valentia e Reggio Calabria. Le incidenze
maggiori del tasso di disoccupazione nel 2021 riguardano le
province di Reggio, di Cosenza e di Crotone (rispettivamente
14,1%, 13,6% e 13,6%) mentre, all'opposto, Vibo Valentia e
Catanzaro presentano i valori più bassi (12,9% e 13,0%). Il
divario di genere è più marcato (quasi 4 punti) nei territori
cosentino e catanzarese, minore (circa 2 punti) nel vibonese.
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