"Da mesi stiamo lavorando ad una
ampia riforma del Fondo di Garanzia Pmi per scongiurare un
ritorno, dal primo gennaio 2024, all'infruttuosa normativa pre
covid, che offriva una limitata copertura al credito delle
imprese. Una misura di politica economica che attualmente
garantisce credito alle imprese per 250 miliardi".
Lo dichiara in una nota il sottosegretario alle Imprese e
made in Italy, Massimo Bitonci con delega al Fondo di Garanzia
Pmi.
"Le modalità d'intervento che abbiamo proposto puntano a
confermare il massimo garantito a 5 milioni di euro per singola
impresa, intervenire sulle small mid cap, microcredito ed
ampliare le garanzie al terzo settore, con una nuova sezione
speciale, in collaborazione con il Ministero del Lavoro e
politiche sociali. Mantenere significative percentuali di
garanzia e stimolare il cofinanziamento regionale attraverso una
maggiore flessibilità d'intervento è una risposta al credit
crunch. Il nostro obiettivo - evidenzia Bitonci - è
controbilanciare, specie in questo particolare contesto
socio-economico, la continua scelta della Bce di aumentare i
tassi d'interesse, con inevitabili ripercussioni negative sul
costo del credito per le nostre imprese; dati recenti indicano
una contrazione del credito del 3,8% rispetto allo scorso anno".
Da aprile, spiega il sottosegretario della Lega, "ho avuto
interlocuzioni con tutti gli stakeholders del fondo di garanzia
dalla DGIAI Mimit al MCC, l'Abi, le associazioni Confidi, le
associazioni di categoria e i rappresentati della Conferenza
delle Regioni, i cui contributi sono stati racchiusi in una
bozza di progetto di Riforma del Fondo di Garanzia oggetto ora
d'interlocuzione con il Mef. Tutto ciò in vista del termine al
31 dicembre 2023 del regime di aiuto Temporary Crisis Framework
che comporterebbe l'uscita dal sistema delle garanzie per
centinaia di migliaia di imprese".
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