(ANSA) - BOLZANO, 05 GIU - "Il commercio di vicinato non ci
sta a fare la comparsa. Anche perché comparsa nel tessuto urbano
della città di Bolzano non lo è affatto. La notifica ricevuta
mercoledì scorso dalla Podini Spa sull'avvio del procedimento
che porta all'emissione dell'ordinanza comunale di demolizione
dell'ala nuova del Twenty ha riaperto il vaso di Pandora della
discussione politica (e legislativa) sulla presenza dei centri
commerciali in città. La buca di Aspiag per sotterrare l'ascia
di guerra chiedendo un sostanziale liberi tutti delle licenze ha
fatto sobbalzare dalla sedia Confesercenti. Questo tema riguarda
tutta la città e il suo sviluppo. È di tutti i bolzanini",
commenta la presidente Elena Bonaldi.
"L'idea che si possa pensare di risolverla ad un tavolo
ristretto ad amministrazioni e qualche stakeholder significa
escludere i cittadini dallo sviluppo della loro Bolzano. Non può
passare il messaggio che il futuro di una comunità venga
tratteggiato ad un tavolo aperto solo a chi ha più mezzi. Va
ascoltato, sentito e pesato anche il giudizio di quei piccoli
imprenditori che animano le strade dei nostri quartieri tutti i
giorni. Il grande compromesso che vuole tutti liberi è un cappio
che viene messo loro al collo senza che possano nemmeno dire la
loro".
"L'ovvio riflesso è un travaso della clientela dai
quartieri al megastore. Per Europa Novacella il Twenty ha
impattato con circa un -35% del fatturato. In via Buozzi
andrebbe a colpire in parte Bolzano ma soprattutto Laives, la
Bassa Atesina, Terlano, l'Oltradige ed Appiano. E' una facile
proiezione guardando la vicinanza con questi territori".
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