(ANSA) - VENEZIA, 18 MAR - Abbiamo finalmente cancellato
l'evasione fiscale? La domanda-provocazione è della Cgia che,
sulla base dei dati del Mef e dell'Agenzia delle Entrate, ha
ricordato che nel 2022 l'erario ha incassato, rispetto al 2021,
68,9 miliardi in più di entrate tributarie e contributive, ha
recuperato 20,2 mld di evasione e ha "bloccato" 9,5 mld di
frodi. Per un gettito totale di 98,6 mld. Un importo che ha una
dimensione leggermente inferiore alla stima dell'evasione
fiscale e contributiva presente in Italia che, secondo le stime,
ammonterebbe attorno ai 100 mld. Si può dire che non stata
azzerata l'evasione, ma è stata imboccata la strada giusta per
la sua progressiva riduzione. Infatti, una quota preponderante
dei 68,9 mld incassati in più sono riconducibili al buon
andamento dell'economia nel 2022 che include un importo -
sicuramente contenuto ma ogni anno in costante aumento - per gli
effetti della compliance fiscale. Un fondo di verità c'è. Se si
tiene conto degli effetti riconducibili alla fatturazione
elettronica, allo split payment e all'attività di controllo
fatta dal fisco attraverso l'incrocio dei dati presenti nelle
banche dati, rispetto a qualche anno fa gli evasori hanno la
vita più dura. Chi è completamente sconosciuto al fisco continua
a farla franca, come i criminali di stampo mafioso. Poco
"sensibili" alla fedeltà fiscale lo sono anche quelle
multinazionali e i giganti del web che, in Italia, fanno
profitti miliardari, ma la stragrande maggioranza delle imposte
le versano nei paesi a elevata fiscalità di vantaggio. (ANSA).