(di Fabio Perego)
(ANSA) - MILANO, 16 MAR - Dopo un 2022 di crescita
l'inflazione è la grande incognita per la Gdo alimentare.
L'ultimo osservatorio sul settore, targato Area Studi
Mediobanca, se per l'anno scorso indica una crescita delle
vendite del 6,7% con il calo però dei margini, per il 2023 -
con gennaio in flessione - mette in guardia sulla tenuta della
domanda.
La corsa dei prezzi rischia, infatti, di erodere il potere
d'acquisto pur con stime, anche quest'anno, di una crescita
delle vendite sebbene più limitata e pari al 2,8%. Dalla studio
emerge poi come la ricerca di maggiori opportunità di risparmio
da parte dei consumatori spinga, in particolare, i prodotti a
marchio del distributore che raggiungono nel 2022 vendite pari a
12,8 miliardi (+9,4% sul 2021) e il canale dei discount
proiettati oltre il 22% del mercato (17,4% nel 2017). Prosegue
poi la crescita del canale on-line (+10,5% sul 2021) ma comunque
fermo intorno al 3% del fatturato complessivo. La concentrazione
del mercato italiano è stabile: la market share dei primi cinque
retailer è pari al 57,1%, restando al di sopra di quella della
Spagna (49,8%), ma lontana da Paesi Bassi, Francia, Gran
Bretagna e Germania.
Altro dato che è emerge è che motore del settore è la
distribuzione organizzata: il relativo peso è passato dal
33,3% del 2017 al 37,9% nel 2021. Eurospin svetta, invece, per
Roi (il ritorno sugli investimenti) a livello internazionale: è
la seconda dietro la statunitense Target e davanti al colosso
WalMart. Ma soprattutto è la regina in Italia per utili cumulati
tra il 2017 e il 2021 con 1.286 milioni. Un risultato che le
consente di superare Esselunga (1.195 milioni). A poca distanza
VéGé a 1.078 milioni e Selex (1.056 milioni). Coop Alleanza 3.0
è, infine, la maggiore cooperativa italiana con vendite nel 2021
pari a 4.301 milioni. (ANSA).