(ANSA) - PARIGI, 07 MAR - I sindacati francesi, che si
giocano il tutto per tutto dinanzi al governo a pochi giorni da
una probabile adozione della riforma delle pensioni al Senato di
Parigi, salutano una "mobilitazione storica", chiedendo
all'esecutivo di non "restare sordi" dinanzi al grido delle
piazze. Per questa sesta giornata di mobilitazione contro
l'innalzamento dell'età pensionistica da 62 a 64 anni, i
sindacati avevano annunciato di "fermare" la Francia.
A pochi minuti dalla partenza del corteo parigino, intorno
alle 14, il segretario generale di CFDT, primo sindacato del
Paese, Laurent Berger, ha parlato di "mobilitazione storica
rispetto agli ultimi 40 o 50 anni". Con circa "il 20%" in più
dei manifestanti scesi in piazza il 31 gennaio. Quel giorno,
vennero conteggiati 1,27 milioni di manifestanti secondo le
autorità e 2,5 milioni secondo i sindacati. Il governo "non può
restare sordo" dinanzi a queste proteste, ha insistito il leader
della Cfdt. Sulla stessa linea il collega responsabile del
sindacato Cgt, Philippe Martinez. "Sarà la mobilitazione più
forte dall'inizio del conflitto" sociale, ha avvertito, mettendo
in guardia l'esecutivo da "un atto di forza che non farebbe che
incendiare gli spiriti".
Quella di oggi, è la sesta giornata di scioperi e
manifestazioni contro la riforma voluta da Emmanuel Macron. Per
le parti sociali, ora si entra "in una nuova fase" della
protesta dopo i cortei che hanno scandito l'attualità d'Oltralpe
dal 19 gennaio. "Penso che oggi avremo oltre 2 milioni di
persone in piazza", ha detto a radio Rtl il segretario di Force
Ouvrière (Fo), Frédéric Souillot, aggiungendo che "in molti
luoghi la Francia si è fermata".Secondo fonti sindacali,una
nuova giornata di proteste verrà indetta per sabato prossimo 11
marzo. (ANSA).