(ANSA) - ROMA, 28 FEB - Il nostro è un Paese "che produce
troppi pochi posti di lavoro: non è un problema di rigidità, o
dei ragazzi che non vogliono lavorare, né di sussidi che fanno
stare sul divano". Parola del presidente dell'Inps Pasquale
Tridico, dal palco del convegno per l'illustrazione, a Roma, del
suo libro, scritto con Enrico Marro, "Il lavoro di oggi la
pensione di domani. Perché il futuro del Paese passa dall'Inps",
aggiungendo poi, una domanda: "Il sussidio fa concorrenza al
lavoro nero?". "Forse sì - risponde lo stesso Tridico - ma il
lavoro è altra cosa dallo sfruttamento", tiene a sottolineare.
E, poi, sul reddito di cittadinanza, il vertice dell'Istituto di
previdenza pubblico non nasconde vi siano state delle
"criticità" nella sua erogazione, però non sul fronte
assistenziale, bensì, precisa, sul versante delle "politiche
attive del lavoro" e sulla "presa in carico" degli aspiranti
lavoratori percettori della misura.
In un passaggio del libro di Tridico si legge che "sulle
criticità di questo mercato del lavoro si sono abbattute le
conseguenze della pandemia, che hanno ampliato le diseguaglianze
nella distribuzione dei redditi. Secondo l'ultimo rapporto Inps,
è arrivata al 23% la quota di occupati, compresi quelli
part-time, che guadagna meno di 780 euro al mese, ovvero la
soglia per ottenere il Reddito di cittadinanza. L'1% dei
lavoratori meglio retribuiti ha, invece, visto incrementare di
un punto percentuale la propria quota sulla massa retributiva
complessiva", viene messo in evidenza. (ANSA).
Tridico: troppi pochi posti di lavoro, non per i sussidi
'Criticità' nel Reddito cittadinanza sì, ma su politiche attive
