(ANSA) - MILANO, 27 FEB - "La normalizzazione delle catene
internazionali del valore, assieme alla stabilizzazione dei
prezzi dell'energia, sta sostenendo il settore manifatturiero,
pur in presenza di una domanda che mostra segnali di persistente
debolezza (specie dall'estero), mentre commercio al dettaglio e
servizi non sembra stiano risentendo particolarmente della
perdita di potere d'acquisto dei consumatori". Lo afferma Paolo
Mameli, senior economist della direzione studi e ricerche di
Intesa Sanpaolo.
"I maggiori rischi - aggiunge - potrebbero venire dal settore
immobiliare : la fiducia delle imprese nell'edilizia ha iniziato
a calare in febbraio, ma solo nelle indagini del prossimo mese
si dovrebbe vedere in pieno l'impatto del giro di vite sugli
incentivi fiscali per le ristrutturazioni approvato dal governo
lo scorso 17 febbraio; inoltre, nei prossimi mesi si potrebbe
vedere l'impatto sul settore dell'aumento dei tassi di interesse
e della restrizione delle condizioni finanziarie".
"Nel frattempo, le aspettative sui prezzi - prosegue Mameli -
sia delle famiglie che delle imprese si vanno gradualmente
normalizzando, e le indicazioni sul mercato del lavoro si
confermano solide. In breve, in Italia come altrove
nell'Eurozona, il ciclo economico si sta dimostrando più
resiliente del previsto e, almeno in questa fase, l'inflazione
sta rallentando più rapidamente rispetto alle attese. Tutto ciò
configura, per la prima volta dallo scoppio della guerra, rischi
al rialzo sulla nostra previsione di crescita del Pil italiano
quest'anno (0,6%), dopo che tale stima è stata costantemente e
significativamente superiore al consenso negli ultimi 6 mesi".
(ANSA).