(ANSA) - CAGLIARI, 24 FEB - La notizia dello slittamento a
novembre, davanti al Consiglio di Stato, dell'udienza sul
ricorso della Regione contro il Dpcm energia che definisce il
piano di decarbonizxzazione dell'Isola, dopo che il Tar ha
confermato il provvedimento, ha messo in allarme sia
Confindustria che i sindacati.
"Il rinvio su richiesta della Regione, nel dilatare oltremodo
i tempi, paralizza se non definitivamente pregiudica risposte e
soluzioni fondamentali e non procrastinabili per la
sopravvivenza del tessuto economico e produttivo sardo -
sostiene l'associazione degli industriali - Dare sollecito
riscontro operativo alle questioni trattate dal Dpcm, infatti,
che pure rappresenta una risposta certamente parziale e
bisognosa di correttivi rispetto agli equilibri energetici
dell'isola, è assolutamente essenziale per scongiurare
sospensioni o chiusure di attività strategiche di grande impatto
economico ed occupazionale. Le imprese sarde non possono
permettersi una indefinita situazione di stallo. Tempi dilatori
- osserva Confindustria - rischiano di pregiudicare
investimenti, credibilità e tenuta del sistema industriale e
produttivo che attende da oltre cinquant'anni interventi per
riequilibrare una diseconomia storica con l'Italia e con
l'Europa e che ora rischia di diventare un obiettivo sempre più
irraggiungibile"
Preoccupazioni espresse anche da delle Rsa di Eurallimina che
ricordano che il riavvio genererebbe circa 1500 buste paga tra
lavoratori diretti e relativo indotto: "Chi sta giocando
pericolosamente sulle sorti di questa vertenza sta mettendo a
serio rischio la possibilità che nel Sulcis possa generarsi un
importante ricaduta economica. Ad oggi la Regione, il suo
presidente e la sua giunta, andando fuori tempo massimo,
decretano la non sussistenza di un progetto per
l'approvvigionamento energetico fondamentale alla ripartenza
della stessa Eurallumina e senza un progetto non sussisterebbero
le condizioni affinché la proprietà possa decidere di andare
avanti e significherebbe il licenziamento collettivo. La Regione
- incalzano i sindacati - è quindi responsabile di questa
situazione di stallo e altresì il governo nazionale non ha
sinora esercitato la necessaria autorevolezza a riguardo".
Interviene a sostegno dei suoi colleghi anche lo storico
leader delle tute verdi dell'Eurallumina, Antonello Pirotto:
"Solinas e alcuni esponenti della sua giunta si erano guadagnati
un credito nei confronti dei lavoratori Eurallumina che si è
completamente esaurito. I lavoratori e le loro famiglie, gravati
da quasi tre lustri di lotta per la dignità ed il lavoro, non
meritano questo trattamento e sono certo non resteranno fermi.
Se non ci sarà un vero cambio di rotta risolutivo della vertenza
è bene che Solinas e i suoi assessori si preparino a restituire
i caschi simbolo di lotta che ebbero in dono. E io ci sarò nel
pretendere la restituzione di quel pegno". (ANSA).