(ANSA) - CAMPOBASSO, 10 FEB - Nelle scorse settimane
alcune aziende che hanno interesse ad avviare investimenti
nell'area Zes Adriatica, in cui ricade il Molise, hanno
riscontrato che i contributi che potrebbero ricevere saranno
inferiori a quelli stabiliti dalle norme europee. Infatti nel
2021, nel prorogare fino a dicembre 2023 il credito d'imposta
per nuovi investimenti in area Zes, il Governo ha stabilito che
le intensità di aiuto applicabili saranno quelle più basse
fissate nel precedente periodo di programmazione, invece di
quelle maggiorate approvate di recente dall'Unione Europea".
Questo significa per il Molise un'aliquota del 25% per le
grandi imprese invece del 30, per le medie di 35 invece di 40 e
per le piccole imprese 45 invece che 50%. "Non è accettabile che
gli aiuti alle imprese, che l'Europa riconosce in una certa
entità, siano ridotti dal governo proprio in quelle aree che più
hanno bisogno di nuovi investimenti - sottolinea il presidente
regionale di Confindustria Vincenzo Longobardi - Le Zes
dovrebbero essere aree che catalizzano investimenti produttivi
per trainare lo sviluppo del Mezzogiorno. Se il governo, invece
di aumentarne l'attrattività, le depotenzia, rendendo
addirittura più conveniente investire in aree non Zes per
usufruire di percentuali di aiuto più alte, manda un segnale
molto negativo".
Sul futuro Longobardi conclude: "Ci auguriamo non solo che ci
sia una proroga degli incentivi per le Zes, che scadranno a
dicembre 2023, ma anche che venga corretta questa anomalia, che
vede le imprese delle regioni del Sud al momento destinatarie di
aiuti inferiori a quelli riconoscibili in base alle
classificazioni dell'Unione Europea". (ANSA).