(ANSA) - PALERMO, 10 FEB - A presentare l'emendamento,
bocciato con 29 voti contrari e 24 favorevoli, è stato il
deputato Cateno De Luca, del gruppo Sud chiama Nord, che ha
parlato di "insopportabili ingerenze da parte di dirigenti
nazionali di FdI su scelte che spettano all'Assemblea". In aula
c'è stato un dibattito acceso, durato quasi due ore. Il deputato
del Pd, Antonello Cracolici, ha difeso la norma, ricordando che
l'adeguamento dei trattamenti economici per i consiglieri
regionali c'è anche in altre Regioni e ha citato il Lazio, il
Trentino Alto Adige, l'Umbria e la Sardegna. "Da 48 ore questo
Parlamento subisce attacchi ingiustificati per un automatismo
previsto da una legge di nove anni fa - ha detto Cracolici -
Sono un uomo libero e non mi vergogno di dire che sono contro
l'abolizione della norma e difendo l'autonomia di questa
Assemblea".
Anche due assessori del governo Schifani (Mimmo Turano della
Lega e Roberto Di Mauro del Mpa) si sono schierati contro
l'abrogazione, posizione assunta in aula anche dal capogruppo
della Dc, Carmelo Pace. S'era invece espresso a favore della
cancellazione dell'automatismo il capogruppo di FdI, Giorgio
Assenza. Favorevoli anche i deputati del M5s.
A chiedere il voto segreto sull'emendamento è stato
Gianfranco Miccichè: "Non è la prima volta che Roma
interferisce, in questo caso chiedendo la cancellazione di
questa norma: basta. Siamo considerati lo schifo del Paese,
qualsiasi cosa facciamo. Basta. Con l'indennità da parlamentare
arrivo a fine mese e chiedo scusa a chi purtroppo non ci arriva.
Ma non ho ville, non ho yacht e non rubo, si è montato un
polverone su un automatismo. Avrei evitato di chiedere il voto
segreto, purtroppo però in quest'aula ci sono colleghi che hanno
paura della demagogia". (ANSA).