(ANSA) - FIRENZE, 06 FEB - "E' inaccettabile che gli
inadeguati finanziamenti per le Rsa toscane annunciati la scorsa
settimana" dalla Regione, "possano precludere ulteriori
interventi più incisivi" per quanto riguarda gli adeguamenti
tariffari, "che sarebbero, invece, indispensabili per la
sopravvivenza del settore". Così il Comitato dei gestori privati
delle Rsa toscane e le centrali cooperative del settore sociale.
"Gli ultimi provvedimenti deliberati dalla Giunta regionale
sono del tutto inadeguati rispetto all'aumento dei costi
effettivi sostenuti dalle Rsa - sottolineano in una nota -: non
serviranno, perciò, a scongiurare l'aumento della quota sociale
a carico delle famiglie o, dove non si può intervenire sulle
tariffe, al collasso del sistema. Un rischio, questo, quanto mai
reale, che non potrà che ricadere sugli utenti e sui loro
bisogni e sul mondo della cooperazione già, peraltro, colpiti
nel contesto più ampio della difficile situazione attuale".
Gestori e cooperative ricordano che "i ristori previsti per
l'anno 2022 si sono interrotti dall'1 luglio e per sei mesi le
strutture non hanno beneficiato di alcun tipo di intervento".
Inoltre, "l'importo dei ristori stabiliti nella delibera 53/2023
per il periodo gennaio-giugno 2023, pari a 2,50 euro al giorno,
non consente di raggiungere la cifra necessaria a coprire i
maggiori costi delle strutture. I 68 centesimi al giorno
stanziati con la stessa delibera per l'aumento della quota
sanitaria delle Rsa sono del tutto inadeguati, a fronte dei
circa 10 euro (minimo) calcolati per l'adeguamento
all'inflazione e al caro energia. Non solo, la stessa delibera
preclude futuri adeguamenti". Le centrali cooperative-settore
sociale ed i gestori privati, sottolineano che "qualora non
venissero ascoltati, programmeranno azioni a loro tutela e
valuteranno ulteriori iniziative di sensibilizzazione sulla
gravità della situazione del settore Rsa in Toscana, divenuta
insostenibile". (ANSA).