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Commercio:Fipe-Confcommercio etnea, stop abusivi per S.Agata

(ANSA) - CATANIA, 28 GEN - "Non è più tollerabile vedere in ogni angolo delle strade, bracieri accesi e abusivi intenti a vendere alimenti e bevande senza alcuna autorizzazione". Lo afferma in una nota a pochi giorni dall'inizio delle festività agatine il presidente provinciale di Catania dei ristoratori aderenti alla federazione italiana dei pubblici esercizi Giovanni Trimboli, che si chiede "Come le autorità competenti contrasteranno questo fenomeno dato che da tempo bar e ristoranti della nostra città con regolare licenza vengono sottoposti a controlli assidui e a volte anche con una quantità di personale esagerato".
    La Fipe-Confcommrercio sottolinea che oltre al fenomeno della concorrenza sleale c'è anche quello della mancanza di "un vero piano igienico-sanitario".
    "Non possiamo supportare - afferma Rosario Menza, presidente dei bar della provincia di Catania Rosario Menza - le necessità di quanti chiederanno di usufruire dei nostri servizi igienici, spesso oggetto di danni strutturali per l'enorme affluenza di persone, soprattutto non clienti". Per questa ragione Menza chiede all'organizzazione "se ha previsto la presenza di bagni chimici e quante sarebbero le oasi collocate in città".
    Fipe-Confcommercio Catania punta infine il dito contro il provvedimento dirigenziale del Comune di Catania che disciplina le aree pubbliche a uso commerciale, ritenendolo un "copia-incolla ormai superato di precedenti provvedimenti, non tenendo conto dell'effettiva presenza in centro di bar e ristoranti".
    "A parte i venditori di torrone, che fanno parte della tradizione - conclude Trimboli - non è possibile che davanti o nei pressi di attività di somministrazione si dia la possibilità a un ambulante di vendere gli stessi prodotti". Per questi motivi la federazione provinciale dei pubblici esercizi chiede che le aree vengano riviste e, di partecipare alle riunioni organizzative per le prossime edizioni della festa "così da poter dare un parere tecnico ed evitare malumori tra i commercianti". (ANSA).
   

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