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>>>ANSA/Gap di genere sulle pensioni, alle donne 30% in meno

Inps, 976 contro 1.381 euro. Calano assegni, le anticipate -18%

(ANSA) - ROMA, 26 GEN - Le pensioni liquidate nel 2022 diminuiscono rispetto a quelle con decorrenza 2021 grazie soprattutto alla riduzione di quelle anticipate mentre resta ampio il divario tra gli importi delle pensioni delle donne rispetto a quelle degli uomini con quasi il 30% in meno. A scattare la foto di flussi di pensionamento è il monitoraggio dell'Inps sull'anno appena trascorso dalla quale emerge che l'assegno medio per le pensioni delle donne (vecchiaia, anticipate, invalidità e superstiti) è di 976 euro a fronte dei 1.381 degli uomini. Ma la differenza è ancora più ampia se si guarda solo alla pensione di vecchiaia con gli uomini che grazie a carriere più lunghe e a retribuzioni medie più alte possono contare su un assegno medio di 1.440 euro, pari a quasi il doppio di quello delle donne (754 euro). Il divario si riduce per le pensioni anticipate grazie al numero minimo di contributi richiesto con 2.082 euro medi per gli uomini e 1.651 euro medi per le donne (1.907 euro l'importo medio complessivo).
    Nel 2022 sono state liquidate 779.791 nuove pensioni tra assegni di vecchiaia, anticipati, invalidità e superstiti con un calo del 12,28% rispetto al 2021, ma la riduzione è stata più consistente per le pensioni anticipate diminuite del 18,21% (da 295.072 a 241.339), un dato sicuramente legato all'esaurimento nel 2021 di Quota 100 sostituita con una stretta per le possibilità di uscita da Quota 102. L'assegno medio delle nuove pensioni è stato di 1.153 euro (in calo sul 2021) con differenze sostanziose tra le pensioni di vecchiaia (845 euro) e le anticipate (1.907 euro).
    L'età per il pensionamento anticipato è molto più bassa di quella di vecchiaia con 61,1 anni medi per i lavoratori dipendenti compresi i prepensionamenti (in calo rispetto ai 61,3 del 2021) e i 62,4 per i pubblici (in calo sui 62,6 del 2021). L' età media per i pensionamenti di vecchiaia è di 67,2 anni sia per i dipendenti privati che pubblici.
    Le pensioni anticipate dei lavoratori dipendenti sono state 118.512 (-10,68%) con un assegno medio di 2.012 euro al mese.
    Per i pubblici le pensioni anticipate liquidate nel 2022, anche grazie all'esaurimento di Quota 100, si sono ridotte a 62.085 (-32,05% sul 2021) con l'assegno medio che cala a 2.325 euro. Le pensioni anticipate nel complesso nel 2022 sono state 123 ogni 100 di vecchiaia (141 nel 2021) ma il dato è significativo soprattutto per il pubblico impiego con 273 ogni 100 (nel 2021 erano 329).
    Gli assegni sono più bassi per la pensione di vecchiaia con 1.055 euro medi per il Fondo lavoratori dipendenti, 633 euro per i coltivatori diretti, 871 euro per gli artigiani, 903 euro per i commercianti e appena 366 euro per i parasubordinati. Gli assegni erogati con la misura Opzione donna, calcolati interamente con il metodo contributivo, sono invece anticipati ma mediamente più bassi delle pensioni basate su lunghe carriere. Secondo i dati diffusi dall'Inps nel 2023 sono stati 23.812 con un aumento del 15,4% sul 2021. Oltre un terzo (8.833) ha lasciato il lavoro entro i 59 anni. Se si guarda al complesso delle pensioni liquidate con Opzione donna si vede che oltre la metà degli assegni liquidati (12.298) vale meno di 500 euro al mese e l'88,75% (21.132) vale meno di 1.000 euro. (ANSA).
   

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