(ANSA) - TORINO, 25 GEN - Le micro e le piccole imprese del
Torinese appaiono resilienti e tenaci nel difendere le proprie
posizioni di mercato sia interno sia internazionale. Il 29,1%
pensa ad aggregarsi con altre imprese, percentuale che balza al
35.6% nella cinta torinese (dove è più forte la competizione tra
aziende). Il 56.3% delle imprese torinesi è disposto ad
aggregarsi, ma a condizione di poter mantenere l'autonomia.
Emerge dal quinto rapporto Monitor di Cna e Unicredit Banca, il
primo post pandemia, condotto a novembre 2022 su un campione
rappresentativo di 15 mila micro e piccole imprese piemontesi
associate al sistema Cna. A rispondere oltre il 10% delle
imprese contattate.
In particolare le imprese pensano alle aggregazioni in campo
energetico: il 9.6% è disponibile a sperimentare le "comunità
energetiche" per abbattere il costo dell'energia; il 10.3% è
interessato a costituire gruppi di acquisto di energia; il 4.9%
a creare cooperative di produzione di energia e l'11.7% ha già
effettuato investimenti per l'autoproduzione di energia solare.
"I dati raccolti non appaiono negativi come ci si sarebbe
potuto aspettare. E' il frutto di precise strategie messe in
atto dalle imprese per una resistenza attiva e adattiva al
contesto economico presente e atteso nel prossimo futuro.
Inadeguata appare, invece, sin qui la capacità delle Istituzioni
di sostenere le piccole imprese nel loro difficile cammino, in
particolare per quanto riguarda l'avvio di una nuova stagione
dei contratti di rete" spiega il presidente della Cna Torino,
Nicola Scarlatelli. "Oggi manca la possibilità di accedere in
forma collettiva a bandi e a misure di sostegno pubbliche
indirizzate alle piccole imprese con riferimento a progetti di
ricerca e sviluppo, lancio di nuovi prodotti sul mercato,
innovazione tecnologica degli impianti, ricerca di nuovi mercati
di sbocco all'estero" afferma il segretario di Cna Torino,
Filippo Provenzano. (ANSA).