(ANSA) - FIRENZE, 23 GEN - Anche Faib Confesercenti Toscana
aderisce allo sciopero degli impianti di rifornimento
carburanti. Spiega il presidente regionale Marco Princi in una
nota: "Non vogliamo più passare per speculatori e furbetti,
quando i nostri prezzi alla pompa non vengono certo decisi a
piacere del gestore. Speculatori e furbetti da controllare da
parte del governo con assurdi cartelli, gli ennesimi, e sanzioni
spropositate per aumenti che sono chiaramente legati solo al
ritorno delle accise. Per questo scioperiamo, sperando che i
consumatori capiscano che noi siamo dalla loro stessa parte
della barricata".
"Il governo si stupisce per la nostra intransigenza viste le
loro aperture - si aggiunge nello stesso testo - ma dopo
l'ultimo tavolo romano sono stati riconfermati l'obbligatorietà
dell'esposizione del cartellone, in aggiunta alla previsione di
esposizione di un Qr-Code, e la rimodulazione in riduzione delle
sanzioni. Una soluzione che è evidentemente un passo indietro
rispetto agli impegni presi, sempre in sede di confronto con il
governo, che avevano spinto Faib a mantenere congelata ogni
decisione in merito allo sciopero".
La protesta porterà alla chiusura degli impianti dalle ore
19 di martedì 24 gennaio alle 19 del 26 gennaio per la rete
ordinaria e dalle 22 del 24 gennaio alle 22 del 26 gennaio per
la rete autostradale. "L'introduzione del cartello del prezzo
medio introdotto a seguito delle polemiche seguite alla
reintroduzione delle accise, è un adempimento aggiuntivo ai
tanti altri; ricordiamo che oggi il gestore ha una decina di
adempimenti fiscali ed amministrativi, dalla comunicazione
prezzi alla trasmissione telematica dei corrispettivi, dalla
bollatura degli erogatori all'esposizione dei prezzi sulle
carreggiate sugli impianti fino all'esposizione dei
differenziali, alla fattura elettronica. Dunque, nessuna
contrarietà alla trasparenza, a patto che questa non si
trasformi in nuovi appesantimenti gestionali a carico dei
benzinai e conseguenti nuove sanzioni". La conclusione di
Princi: "Forse sarà bene anche ricordare di quali mirabolanti
guadagni stiamo parlando per i gestori. Su un rifornimento di 20
euro, 11,72 euro pari al 59% vanno allo Stato, 7,9 pari al 39%
vanno alle compagnie petrolifere ed infine 0,38 lordi pari al 2%
al gestore". (ANSA).