(ANSA) - ROMA, 22 GEN - Riparte il cantiere fisco, col
governo Meloni intenzionato a portare in Consiglio dei ministri
entro i primi di marzo, il testo della riforma voluta da
Bruxelles nell'ambito degli impegni del Pnrr. Al lavoro sono gli
uomini del Tesoro e quelli dell'Agenzia delle Entrate, per
mettere a punto una prima bozza su cui poi aprire un tavolo di
confronto con i professionisti e le categorie, cui seguira',
prima che il provvedimento approdi a Palazzo Chigi, un tavolo
politico.
E' stato lo steso viceministro dell'Economia con delega al
fisco, Maurizio Leo, a illustrare giorni fa la road map nel
corso di un convegno promosso dall'Associazione nazionale
Commercialisti, spiegando come "la legge delega sara'strutturata
in 4 parti". Una prima parte riguardera' i principi", con un
armonizzazione di quelli dell'Unione europea, di quelli
internazionali e dello Statuto dei contribuenti. In questa
parte, in particolare, sara' prevista una "razionalizzazione
degli interpelli", l'istanza che il contribuente rivolge
all'amministrazione finanziaria affinché quest'ultima dia una
valutazione preventiva ad un'operazione economica ancora in
fieri.
La seconda parte della riforma riguardera' invece i tributi.
Il cuore del provvedimento sara' quello dei procedimenti. Ce ne
sono quattro: il primo e' il procedimento dichiarativo, per il
quale si prevede una semplificazione del calendario degli
adempimenti e del meccanismo dei versamenti. Il secondo
procedimento invece riguarda l'accertamento, che cambiera' con
la riforma. In particolare il viceministro Leo prevede per le
imprese di minori dimensioni un "concordato preventivo
biennale". Il terzo procedimento sul quale la riforma
interverra' sara' quello della riscossione. Infine l'ultimo
procedimento sara' il "contenzioso tributario". L'ultima parte
della riforma riguardera' i Testi Unici per arrivare poi alla
stesura del Codice Tributario.
Intanto nei giorni scorsi e' arrivato il richiamo della Corte
dei Conti, secondo cui "non e' piu' rinviabile" una riforma
del sistema di riscossione coattiva dei tributi, dei contributi
e delle entrate locali "improntata a logiche manageriali, in
grado di superare l'approccio formale dell'Agente della
riscossione e puntare su una gestione efficiente ed efficace,
nel rispetto del principio di compartecipazione alla spesa
pubblica secondo la capacita' contributiva del singolo, nonche'
di quelli d'imparzialita' e buon andamento della P.A". (ANSA).