(di Tullio Giannotti)
(ANSA) - PARIGI, 19 GEN - I francesi sono scesi in piazza,
oltre ogni previsione, per protestare contro il progetto di
riforma delle pensioni di Emmanuel Macron, e più in particolare
contro l'aumento dell'età pensionabile da 62 a 64 anni.
Manifestazioni riuscite ovunque, un milione e 120.000 secondo il
ministero dell'Interno, che prevedeva 750.000 persone.
Addirittura due milioni per la Cgt, il sindacato dell'estrema
sinistra. Macron, in Spagna per il vertice bilaterale con
Madrid, rivendica una riforma "giusta e responsabile". Il
braccio di ferro con sindacati e opposizioni si annuncia lungo e
difficile, secondo appuntamento già fissato al 31 gennaio.
Secondo i sondaggi, oltre il 60% dei cittadini francesi si
oppone a questa riforma delle pensioni che - secondo la
maggioranza - serve a "salvare il nostro sistema". Inizialmente,
l'età pensionabile era stata fissata dal governo a 65 anni, età
da raggiungere gradualmente nel 2030, poi è scesa a 64 dopo le
trattative con la destra moderata dei Républicains, che
appoggerà la riforma in Parlamento. Tutto il resto dei partiti -
dall'estrema destra di Marine Le Pen alla gauche radicale di
Jean-Luc Mélenchon - sono contrari. Ancora più eclatante, in un
panorama sindacale da anni frammentato, è tornata l'unità di
tutte le sigle, dai centristi ai comunisti della Cgt, passando
dalla sinistra della Cfdt e dagli autonomi. Fanno fronte comune
contro l'aumento dell'età per lasciare il lavoro, un
provvedimento giudicato da tutti inaccettabile. A nulla sono
serviti mesi di discussioni con il governo che - come ha
ribadito oggi Macron - resta fermo sulle sue posizioni: "La
riforma è stata presentata in modo democratico e convalidata".
Decine di migliaia di persone sono scese in piazza in 200
città di Francia, dagli 80.000 di Parigi (secondo la polizia,
400.000 per il sindacato) ai 30.000 di Marsiglia, i 40.000 di
Tolosa, i 25.000 di Nantes. Nonostante i timori della vigilia,
ci sono stati pochissimi incidenti. A Parigi, sono state fermate
38 persone, un bilancio ridottissimo rispetto ai tempi delle
violenze dei gilet gialli. In particolare a Parigi, i temuti
black bloc si sono fatti vivi soltanto nella fase iniziale, poi
sono stati prontamente isolati dalla polizia, schierata in
10.000 unità dal ministro dell'Interno, Gérald Darmanin. La
partenza del corteo era stata fissata a place della République
alle 14 ma la folla era talmente numerosa da rendere lentissimo
l'avvio del corteo. Dopo qualche tafferuglio prima della
Bastiglia, le forze dell'ordine hanno deciso di indicare a gran
parte dei manifestanti ancora bloccati alla République un
itinerario alternativo: i cortei, di fatto, sono diventati due
per consentire di arrivare alla meta, place de la Nation, prima
di sera, considerando anche la temperatura rigida, attorno a
zero gradi.
La premier Elisabeth Borne si è congratulata con i leader
sindacali per lo svolgimento senza incidenti di rilievo delle
manifestazioni. Adesione importante anche allo sciopero,
soprattutto nelle scuole e nei trasporti, con pesanti disagi
soprattutto per treni e metropolitane. Diminuita pesantemente la
produzione di elettricità per la partecipazione allo sciopero
dei lavoratori del settore pubblico di Edf.
La battaglia si preannuncia lunga, i sindacati escono
rassicurati da questa prima giornata ma appaiono coscienti che
la lotta è agli inizi, con il progetto di legge che sarà
discusso in Parlamento a febbraio e marzo. Già in serata, i
leader sindacali - trionfanti per gli "oltre due milioni di
francesi" che li hanno seguiti in piazza, secondo i loro calcoli
- hanno dato appuntamento ad una seconda giornata di
mobilitazione, il 31 gennaio. (ANSA).