(ANSA) - ROMA, 11 GEN - Il modesto incremento congiunturale
dei volumi acquistati non attenua la portata negativa del
profilo delle vendite al dettaglio. Nei primi undici mesi
dell'anno, al netto della variazione dei prezzi, le vendite sono
risultate sostanzialmente ferme rispetto allo stesso periodo del
2021, evidenziando una contrazione significativa degli acquisti
di alimentari e difficoltà di recuperare i volumi del 2019 in
molti comparti: questo il commento dell'Ufficio Studi
Confcommercio ai dati Istat di oggi sulle vendite al dettaglio.
È sempre più evidente, prosegue la nota, come le perdite di
reddito e l'erosione del risparmio accumulato generate
dall'inflazione costringano le famiglie a comportamenti
selettivi nei confronti dei consumi. La riallocazione della
spesa per adesso ha interessato principalmente i beni, ma
l'espansione del costo dei consumi obbligati potrebbe presto
interessare anche l'ambito dei servizi.
Secondo Confcommercio, forse la recessione mite potrebbe
essere evitata, non il forte rallentamento dell'attività
economica, innescato proprio dalla frenata dei consumi, come
testimoniato dalle variazioni tendenziali del mese di novembre
per le varie formule distributive: riguadagna terreno
l'e-commerce, soffrono i piccoli negozi e, nell'ambito della
grande distribuzione, corrono i discount, una configurazione non
nuova per l'Italia della crescita allo "zero virgola" che si
vorrebbe archiviare con le riforme e gli investimenti del PNRR.
Una sfida resa più difficile proprio dall'elevata inflazione.
(ANSA).