(ANSA) - ROMA, 10 GEN - "Quando in un mese - con il
ripristino pieno delle accise - si aumenta il carburante di 30
centesimi al litro, riportando così la quota fiscale ai livelli
record in Europa, in una fase economica della vita del Paese
estremamente complicata, è difficile credere che ci fosse
qualcuno che non si aspettasse contraccolpi sociali ed
economici. Le Associazioni dei gestori lo denunciavano già da
ottobre scorso, nel silenzio generale", si legge nella nota di
Faib Confesercenti.
La federazione ricorda che i gestori carburanti "non possono
modificare i prezzi comunicati dalle compagnie e dai retisti,
pena la rescissione dei contratti" e "il loro margine è fissato,
in forza dei contratti, non in percentuale ma in misura fissa,
in ragione del venduto".
"Denunciare speculazioni delle gestioni, l'ultimo e il più
debole anello della filiera - prosegue il presidente di Faib -
per scatenare una campagna di controlli vessatori, spesso di
natura formale, viste le numerose incombenze amministrative che
ricadono sulle nostre attività, fa un favore alle forze
economiche e finanziarie che spingono verso l'ulteriore
deregolamentazione, che ha di fatto permesso che l'illegalità si
infiltrasse nel settore". (ANSA).