(ANSA) - PARIGI, 09 GEN - Negli ultimi 30 anni la Francia ha
già varato una serie di grandi riforme del suo sistema
previdenziale per rispondere all'aumento dell'aspettativa di
vita e ai vincoli delle finanze pubbliche. Ogni volta o quasi,
l'estensione degli anni lavorativi hanno suscitato dure
proteste.
Secondo diverse fonti, la premier Elisabeth Borne dovrebbe
proporre domani un innalzamento dell'età pensionistica a 64 anni
contro i 62 attuali. In un primo tempo, l'obiettivo era stato di
65 anni. Benché edulcorata rispetto al progetto iniziale, la
misura resta altamente impopolare. Secondo un sondaggio
Ifop-Fiducial, oltre due terzi dei francesi (68%) è contrario
all'aumento a 64 anni e tutti i sindacati, insieme ai partiti
della gauche, dalla France Insoumise ai Verdi, annunciano
battaglia.
Ormai senza maggioranza assoluta in parlamento, il partito
macronista conta sul sostegno esterno dei Républicains, che
consentirebbe al governo di evitare l'atto di forza, vale a dire
il ricorso al contestatissimo articolo 49.3, che permette
all'esecutivo di fare adottare una legge senza passare per il
parlamento.
Dopo la presentazione di domani, la bozza di legge verrà
esaminata in consiglio dei ministri il 23 gennaio ma i
sindacati, che si riuniscono domani sera, prevendono di
mobilitarsi anche prima. Il testo dovrebbe arrivare in aula
all'Assemblea Nazionale, il 6 febbraio.
Sepolta a fine 2019 dopo scioperi a ripetizione e l'avvento
del Covid-19, la riforma previdenziale è stata tra le grandi
promesse non mantenute di Macron nel precedente quinquennato
all'Eliseo (2017-2022). Durante la campagna elettorale che lo ha
riconfermato alla presidenza ad aprile, il fondatore di En
Marche si è impegnato a farla varare al più presto in caso di
rielezione ma anche questa volta la strada si preannuncia
tortuosa. (ANSA).