(ANSA) - ROMA, 04 GEN - La ricerca Coop mostra che il 26% del
campione malgrado tutto continua a vedere l'anno appena iniziato
con speranza e rispetto a quattro mesi fa la fiducia è salita di
12 punti percentuali. Tuttavia gli ultimi anni (ed in
particolare gli ultimi mesi di crescita dei prezzi) hanno
lasciato ferite profonde: il 18% delle famiglie dichiara infatti
di aver fatto fronte a un permanente disagio alimentare nel 2022
(circa 9 milioni) e un italiano su quattro teme la vera povertà
per il 2023 (non avere soldi per cibo, trasporto, abiti,
scuola). Intimoriscono soprattutto gli imprevisti, con il 66%
del campione che non saprebbe come far fronte a una spesa
improvvisa e non rimandabile di 850 euro. Il 70% degli
intervistati, poi, se disponesse all'improvviso di 10 mila euro,
non esiterebbe a dirottarli subito nel salvadanaio. Un ruolo
decisivo lo giocano ancora gli affetti: tra i buoni propositi
per il 2023 il 56% indica di voler trascorrere più tempo in
famiglia e il 20% vorrebbe mettere al mondo un figlio. In
generale si punta ad adottare un lento lifestyle concentrandosi
sulla cura di se stessi (tra le prime voci in crescita del 2023,
con un 29% che farà più di prima visite di prevenzione e
controllo), cucinare in casa (29%) e fuga dal fast food (il 15%
lo farà di meno o smetterà).
Quanto ai consumi, il ritorno alle spese essenziali andrà a
scapito di ristoranti e altri locali e spettacoli e cultura
(rispettivamente per il 32% e il 26% degli intervistati). Per
quello che riguarda i beni durevoli, invece, si pensa a cambiare
gli elettrodomestici più vecchi ma si rinvia l'acquisto della
nuova auto (il 29% conta di acquistare un grande
elettrodomestico nei prossimi 12 mesi mentre un 35% vorrebbe
l'auto nuova ma non la comprerà), con la casa al top delle
priorità. Il 67% pensa a una ristrutturazione dell'abitazione
(dato forse ancora trainato dal rimodulato bonus edilizia).
Il sondaggio Coop rileva inoltre che grazie soprattutto alla
parziale riduzione dei prezzi del gas, il 2023 sarà un anno di
stagnazione ma non di decrescita (+0,2% le previsioni del Pil
sul 2022 secondo i manager italiani) con un carovita ancora
sostenuto ma inferiore al 2022 (+6,1%). A preoccupare
maggiormente sono però soprattutto i consumi e i risultati
economici della filiera alimentare. L'inflazione dei beni
alimentari lavorati resterà elevata (+6,7% medio nel 2023
secondo i manager italiani del settore Food & Beverage), si
ridurranno i volumi acquistati dalle famiglie nella Gdo (-0,9%)
e si conferma il peggioramento della redditività delle imprese
industriali e, soprattutto, distributive (lo teme il 66% dei
manager del settore) con conseguente calo degli investimenti
(37%) e ricadute anche sul fronte occupazionale (27%). (ANSA).