"Le eccellenze italiane, come i
Versace, sono state le protagoniste di una vera rivoluzione
culturale che ha trasformato i sarti in stilisti. Un cambiamento
epocale che ha trasformato un prodotto in un sogno, grazie
all'arte creativa del genio italico. Oggi siamo il terzo marchio
di eccellenza al mondo per la qualità, dopo Coca Cola e Visa".
Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso,
che, nel partecipare alla presentazione a Roma del libro
autobiografico di Santo Versace, Fratelli - Una famiglia
italiana, edito da Rizzoli, ha parlato anche del settore moda e
dei marchi italiani passati a gruppi francesi. "I francesi hanno
messo il capitale in tanti brand italiani - ha detto Urso - ma i
marchi restano italiani e la loro produzione rimane in Italia.
Santo Versace, a quel punto, ha raccontato del progetto di
quotazione, a maggio 1998, della Gianni Versace tramite aumento
capitale con conferimento nella Gucci. Poi la tragedia di Miami
e la morte di Gianni Versace. "Con Gianni eravamo invincibili.
Avevo già parlato con Domenico De Sole, allora ceo di Gucci,
perché insieme volevamo diventare un grande gruppo italiano di
moda. Sarebbe stato un progetto invincibile e saremmo stati in
grado di fare meglio dei grandi gruppi di moda oggi. Ne avevo
parlato a Gianni che prima era incerto poi dopo due ore mi
chiamò da Miami per dirmi 'se tu sei sicuro procedi'. Dopo
qualche giorno Gianni è stato ucciso. E' saltato tutto. Ora chi
e' il gruppo piu' grande d'Europa? Uno che fa stracci".
Il ministro Urso ha precisato quindi che le imprese familiari
italiane "non sono una debolezza ma la forza, il made in italy
e' così perché sono fatte dalle persone. E lo dimostra la storia
della famiglia Versace. La tragedia di Gianni ha cambiato la
vita dell'azienda perche' la storia la fanno gli uomini".
"L'altro giorno ho incontrato il ministro francese Le Maire -
ha aggiunto Urso - e parlando delle aziende italo francesi, ho
detto che i francesi hanno messo il capitale ma il prodotto è
italiano. Molte aziende ci tengono all'etichetta made in Italy.
Così Le Maire ha aperto il suo vestito e ha fatto vedere che era
made in Italy".
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