L'indice Pmi manifatturiero ha
segnato in Cina a settembre un inatteso rialzo a 50,1, da 49,4
di agosto e contro le attese degli analisti di 49,6, entrando in
fase espansiva per la prima volta in tre mesi grazie al
miglioramento della catena degli approvvigionamenti e
dell'allentamento dei lockdown della 'tolleranza zero' al Covid.
Alla ripresa dell'attività produttiva, secondo i dati diffusi
dall'Ufficio nazionale di statistica, si è contrapposta una
frenata dell'indice Pmi non manifatturiero che, sempre a
settembre, ha accusato una flessione a 50,6, contro 52,6 di
agosto, testando i minimi degli ultimi 4 mesi. Il Pmi Composite,
che combina i dati manifatturiero e non manifatturiero, è calato
ai minimi degli ultimi 4 mesi a 50,9 (da 51,7).
Di diverso tenore l'indice Pmi manifatturiero generale
sponsorizzato dalla rivista Caixin: a settembre è sceso a 48,1,
da 49,5 di agosto, fino trovare i minimi da maggio. A segnalare
una situazione complessa c'è il sottoindice sulla fiducia,
attestatosi ai minimi da novembre 2019, scontando soprattutto i
timori sui nuovi focolai di Covid-19.
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