"La riduzione dell'imposta sul
reddito che i datori di lavoro pagano in sostituzione dei loro
dipendenti è una misura fondamentale che ha un valore doppio.
Per il datore di lavoro rende la busta paga più leggera, per il
lavoratore la rende più pesante. Le imprese avranno più
liquidità per gli investimenti produttivi, i lavoratori avranno
più capacità di acquisto. Recuperano quindi entrambi gli attori
economici, così come indicano e suggeriscono tutti gli studi
economici nazionali e internazionali, così come chiedono gli
imprenditori e i sindacati. Aumenta lo stipendio netto in busta
paga con un beneficio che assomma a un'intera mensilità in più
all'anno. Nello stesso tempo il datore di lavoro aumenta la
capacità di fare investimenti per le persone e sui beni
strumentali. La riduzione del cuneo fiscale non è una
generalizzata riduzione del prelievo, ma è una misura selettiva
che agisce come un ricostituente per la produttività delle
imprese, agisce sul motore e non sulla carrozzeria, cioè sui
fattori produttivi irrobustendo l'economia italiana". Lo
dichiara Luciano D'Alfonso, senatore del Pd e presidente della
commissione Finanze del Senato.
"Inoltre incentiva le assunzioni - prosegue - poiché riduce
il costo del lavoro e aumenta la domanda interna, poiché i
lavoratori hanno buste paghe più leggere. Offre automaticamente
un aiuto permanente alle imprese in difficoltà, mette al riparo
i lavoratori dall'inflazione. Infine, premia le imprese in
regola che possono beneficiare di un sostegno economico contro
la sleale concorrenza di chi paga in nero. La proposta del Pd fa
bene due volte".
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