Nel suo manifesto, Matteo Salvini
elenca i principali impegni della Lega - una sorta di
minimalissimo sunto del programma del partito che è stato
diffuso ieri - e per ognuno conclude con la parola "Credo",
scritta in maiuscolo.
Ad esempio quando ricorda di credere "in un fisco equo,
nella rivoluzione della flat tax e della pace fiscale, contro la
sinistra delle tasse e delle patrimoniali" e "nella giustizia
giusta e nella certezza della pena. In una sanità che non lasci
indietro nessuno", fino alla fiducia in "pensioni dignitose: chi
l'Italia l'ha costruita, lavorando una vita intera, va sostenuto
- argomenta - Credo che i giovani debbano avere più spazio e un
primo impiego, sicuro, che li incoraggi. Basta legge Fornero,
l'obiettivo è Quota 41". Non mancano i "credo" sul fronte
immigrazione e sicurezza: "Credo che il contrasto ai trafficanti
di esseri umani e lo stop agli sbarchi clandestini siano una
priorità - ribadisce il leghista - Credo di aver dimostrato di
saperlo fare, anche a costo di numerosi processi che affronto a
testa alta", e nelle "città sicure e protette dalle forze
dell'ordine, dove tutti possano essere tranquilli".
Un accenno stringato all'autonomia, storico cavallo di
battaglia della Lega: credo "nella difesa delle tradizioni,
della storia, della cultura e del patrimonio artistico del
nostro Paese. Nell'autonomia", elenca Salvini. Non manca il
riferimento all'ambiente: "Credo nella cura di montagne e
boschi, fiumi, mari e laghi, da affidare innanzitutto a gente
del posto", con un razionale equilibrio tra presenza dell'uomo e
natura". Fino alla fiducia ribadita nella "pace tra i popoli e
nella pace sociale tra la gente", garantendo ancora "la storica
collocazione internazionale dell'Italia, nell'equilibrio, nella
diplomazia".
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