"La pandemia ci ha costretto a
ripensare molti aspetti delle nostre vite e messo a repentaglio
la tenuta economica della società, riscrivendo quindi anche le
regole del mondo del lavoro. Come cooperative del settore
vogliamo dare il nostro contributo alla costruzione di un nuovo
ecosistema lavorativo, cavalcando l'innovazione e accettando le
sfide del futuro. Per farlo dobbiamo ripartire dai più giovani,
farci carico delle loro difficoltà occupazionali e coinvolgere
chi un domani potrà prendere il nostro posto". Così Francesco
Clementi, presidente di Confcooperative Lavoro e servizi,
durante l'assemblea regionale che si è svolta oggi a Lucca. Per
l'occasione Anna Ascani, sottosegretaria del ministero dello
Sviluppo Economico, ha inviato un videomessaggio. Erano
presenti, tra gli atri, anche Claudia Fiaschi, presidente di
Confcooperative Toscana, e Stefano Ciuoffo, assessore regionale
alle Infrastrutture digitali e ai Rapporti con gli enti locali.
"Come ogni rapporto sociale anche quello lavorativo è
cambiato per sempre - aggiunge in una nota -, in certi casi è
stato stravolto. Di fronte a noi si pone quindi un dibattito
quanto mai attuale, soprattutto per le nuove generazioni in
cerca di condizioni di migliori di quelle che il nostro Paese è
stato in grado di offrire fino a oggi". Per Clementi, "le
cooperative di lavoro toscane vogliono rimettere al centro un
modo di lavorare sostenibile e inclusivo, che possa rispondere
alle necessità della nostra epoca e che possa essere la rampa di
lancio per una ricostruzione di comunità solidali e fervide. La
cooperazione non deve essere vissuta come un sistema che
permette di abbassare il costo del personale scaricandolo sugli
stessi lavoratori tramite deroghe regolamentari al Contratto
collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) per i soci, ma al
contrario come un sistema aziendale che si basa sul principio
del 'fare squadra' partendo da regole uguali per tutti".
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