Il segretario generale dell'Unisin
Emilio Contrasto sul tema delle pressioni commerciali nelle
banche chiede all'Abi "di svolgere il suo ruolo e pretendere il
rispetto di quelle regole che insieme abbiamo costruito, anche a
tutela della reputazione dello stesso Settore". Parlando al
congresso del sindacato Contrasto ha spiegato parlato di "nota
dolente, di ferita sempre aperta, rappresentata dalle pressioni
commerciali e da tutte quelle sollecitazioni indebite,
insopportabili, fatte di continui e reiterati richiami alla
produzione - spesso con toni inaccettabili, spingendo sempre più
in alto l'asticella degli obiettivi - di previsioni di vendita,
di agende continuamente controllate e mai sufficientemente
piene, di mail, messaggi e telefonate a tutte le ore, non solo
del giorno, e di quanto potranno ancora continuare ad inventarsi
per stupirci".
Il protocollo del 2017, inserito nell'ultimo Contratto
nazionale " così come i numerosi accordi in materia nei gruppi e
nelle aziende, rappresentano un fondamentale risultato ed una
importantissima conquista in termini di affermazione di valori e
principi ma non possono essere vanificati o sconfessati da un
agire quotidiano, spesso di natura individuale, che, pressoché
in tutte le aziende del Settore, vede il malcostume di
reiterarsi indisturbato" ha spiegato.
"La commissione di Settore, ad oggi, è stata investita di un
solo caso e non ci risulta che le commissioni aziendali e di
gruppo riescano ad ottenere risultati più tangibili.
Probabilmente vanno rivisti certi meccanismi ma, soprattutto,
bisogna agire sulla cultura manageriale e a questa
responsabilità chiamiamo i vertici dell'Associazione delle
Banche e delle aziende/gruppi che non possono fingere di non
sapere cosa succede quotidianamente o sbalordirsi quando casi
eclatanti vengono alla luce" ha concluso.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA