La Banca europea per gli
investimenti (Bei) e Intesa Sanpaolo hanno perfezionato un
accordo che permetterà di attivare oltre 18 miliardi di nuova
liquidità per le imprese italiane di piccole e medie dimensioni
per far fronte alla sfida della ripresa post Covid-19. Si tratta
della prima operazione in Italia a supporto di operazioni di
factoring (sconto crediti commerciali) basata sul Fondo
pan-europeo di garanzia (Feg), uno degli strumenti della Ue per
fronteggiare gli effetti della pandemia.
Per l'ammontare della liquidità che arriverà alle imprese è
la più grande operazione sostenuta dal Feg in tutta l'Unione
europea. L'operazione permette di fornire nuova liquidità alle
imprese, finanziandone il capitale circolante attraverso i
prodotti del reverse factoring e del confirming,
specificatamente dedicati alle filiere. Le imprese partecipanti
alle singole filiere hanno la possibilità di incassare
anticipatamente i propri crediti commerciali o dilazionare il
pagamento dei propri debiti commerciali attraverso l'intervento
della banca.
Secondo le stime di Intesa Sanpaolo, saranno interessate in
totale oltre 50.000 pmi e circa 150 tra grandi e medie aziende
nel triennio.
"Con Intesa Sanpaolo c'è una collaborazione consolidata e
fruttuosa per il tessuto produttivo italiano, come dimostra
questa importante operazione", afferma Miguel Morgado, direttore
Italia, Balcani e Malta della Bei.
"Per facilitare il rilancio del nostro sistema produttivo è
fondamentale supportare lo sviluppo e l'economia delle filiere",
evidenzia Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei
Territori di Intesa Sanpaolo.
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