"Sulla classificazione delle imprese,
in seguito alla richiesta di moratoria di finanziamento, come
'forborne', ovvero come oggetto di concessione che potrebbe
determinare un rischio per il finanziatore, serve chiarezza.
Abbiamo chiesto all'Abi (Associazione bancaria italiana), in una
lettera indirizzata al direttore generale Giovanni Sabatini, di
esprimersi, perché, ad oggi, non si conosce ancora
l'atteggiamento che verrà tenuto riguardo all'automaticità della
classificazione di "soggetto a rischio" per le imprese
richiedenti". Lo rende noto il presidente dell'Unione nazionale
giovani dottori commercialisti ed esperti contabili (Ungdcec)
Matteo De Lise, che sottolinea: "Purtroppo, da un riscontro con
gli Istituti bancari, sta emergendo che la semplice attivazione
della proroga provochi un processo automatico di degradazione
della posizione dell'impresa nei confronti del sistema
creditizio, con ovvie gravi conseguenze che si ripercuoteranno
nei rapporti tra gli Istituti bancari e l'impresa stessa". Nel
dettaglio, va avanti la nota del sindacato dei professionisti,
"vorremmo sapere se la classificazione dell'azienda avverrà
davvero automaticamente, o se l'Istituto potrà valutare di
derogare a questa disposizione. Si tratterà, insomma, di
'forborne' "interno", o segnalato in centrale rischi? Queste
informazioni, ad oggi ignote, sono cruciali per prendere una
decisione coscienziosa da parte della nostra categoria e per una
corretta pianificazione aziendale da parte di tutto il mondo
imprenditoriale", conclude De Lise.
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