"Stiamo valutando acquisizioni in
Europa: è imminente quella di un'azienda presente in Germania, e
stiamo guardando all'India e al Brasile, ma ci vorranno un paio
d'anni". Lo ha detto Stefano Piacenza, international group
controller di Dedalus, azienda costituita a Firenze nel 1982 e
oggi leader internazionale nello sviluppo di software
clinico-sanitari.
Dedalus collabora con Sace Simest dal 2009. Il Polo ha
supportato i piani di crescita dell'azienda che ha puntato
sull'internazionalizzazione, assicurando il capitale investito
nel 2009 ed entrando nel capitale della controllata sudafricana
con Simest nel 2013 e finanziando poi l'apertura della sede
commerciale in Messico nel 2014.
Attualmente il gruppo, con piu' di 1900 dipendenti, di cui
1100 in Italia, oltre 500 in Francia e 300 nel resto del mondo,
e' il primo in Europa nel settore nei sistemi informativi
ospedalieri e diagnostici, con un fatturato di oltre 200 milioni
di euro. Di quest'anno l'acquisizione di Web100T, società
francese di produzione di software gestionali in ambito
medico-amministrativo e quella della bolognese Softech.
Parlando dei rischi per l'export legati alle contesto
internazionale, Piacenza ha detto che "non esportando un
prodotto fisico non siamo colpiti dai dazi, per noi è importante
la presenza locale. Non siamo colpiti da Brexit e dal
rallentamento della Germania per cui non abbiamo queste
preoccupazioni. L'azienda, ha concluso Piacenza, "ha chiuso il
2018 con 170 milioni di fatturato, di cui il 35% all'estero, e
nel 2019 prevediamo una crescita fino a 200 milioni".
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