Le Borse cinesi chiudono gli
scambi in rialzo, malgrado un avvio difficile in scia al maxi
programma di aiuto ai governi locali carichi di debiti e ai
timori crescenti di deflazione: l'indice Composite di Shanghai
sale dello 0,51%, a 3.470,07 punti, mentre quello di Shenzhen
sale dell'1,86%, a quota 2.133,57.
Venerdì Pechino ha ufficializzato il piano pluriennale da
totali 1.400 miliardi di dollari per alleggerire il debito delle
ammministrazioni, privo però di misure di stimolo, ad esempio,
per risollevare i consumi. Mentre nel fine settimana, sono
emersi nuovi segnali sui rischi di deflazione. L'indice dei
prezzi al consumo è salito dello 0,3% su base annua a ottobre,
in frenata dallo 0,4% di settembre e meno dello 0,4% atteso,
scivolando ai minimi da giugno. Tuttavia, secondo l'Ufficio
nazionale di statistica, l'inflazione core, al netto delle
componenti volatili del paniere quali cibo e carburante, è
aumentata dello 0,2% a ottobre, a fronte dello 0,1% del mese
precedente.
I prezzi alla produzione, infine, hanno accusato un tonfo a
-2,9% dopo il -2,8% di settembre e le attese a -2,5%: è stata la
25esima contrazione mensile e la più ampia da novembre 2023,
alimentata soprattutto dalla debolezza della domanda interna.
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