"Siamo in un mondo kafkiano di
privilegio e favoritismo corporativo che non suscita lo scandalo
che in un contesto di normale decenza dovrebbe essere condiviso.
Anche le voci dell'opposizione finora latitano".
Lo sostiene l'ex ministro delle Finanze Vincenzo Visco
parlando del concordato preventivo biennale.
"Se e quando i lavoratori dipendenti si renderanno conto di
quanto sta
accadendo andremo incontro ad una rivolta fiscale. Prima o poi
accadrà.
Il provvedimento riguarda contribuenti evasori, quelli che
secondo i dati ufficiali dichiarano in media solo il 30% di
quanto in realtà guadagnano. A gran parte di questi contribuenti
è inoltre riservato lo speciale regime forfettario che, fino ad
85.000 euro di fatturato consente di pagare solo il 15% in
sostituzione di Iva, Irpef, Irap, sovraimposte regionale e
comunali. Per questi contribuenti, quindi, l'evasione di fatto è
già stata resa legalmente legittima. Si tenga presente che
il limite massimo di 85.000 euro corrisponde in realtà, tenendo
presente l'evasione media (70%), a poco meno di 300.000 euro. A
questi contribuenti e anche agli altri eventualmente esclusi dal
forfait, viene ora riservata la possibilità di dichiarare non i
guadagni veri, bensì quelli indicati dal
ministero secondo criteri a loro
volta ben lontani dalla realtà. Come se tutto ciò non bastasse -
conclude Visco - in Parlamento ci si è affannati a proporre
ulteriori sgravi di aliquota per chi deciderà di aderire al
concordato".
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