(di Paolo Verdura)
Bmw rivede al ribasso le stime
sull'intero esercizio e il titolo crolla in Borsa, lasciando sul
campo l'11,1% sulla piazza di Francoforte con un effetto anche
sugli altri gruppi del comparto. Dopo Volkswagen (-3,3%),
secondo produttore automobilistico mondiale, è il gruppo di
Monaco di Baviera a lanciare l'allarme. La scorsa settimana a
Wolfsburg avevano paventato il rischio di chiudere 2
stabilimenti in Germania a causa di minori vendite per 500mila
vetture. Oggi invece l'allarme viene da Monaco di Baviera, dove
il Cda del gruppo che controlla anche il marchio Mini prende
atto dei "venti contrari nel settore auto dovuti al blocco delle
consegne" e in parte agli interventi tecnici legati all'Ibs, il
sistema frenante integrato fornito a Bmw da Continental.
Quest'ultima ha ammesso i problemi e sottolineato che non è a
rischio la sicurezza di chi guida le auto da richiamare.
Bmw prevede un "effetto negativo sulle vendite mondiali nella
seconda parte dell' anno", legato al blocco delle consegne
mentre i problemi dovuti all'Ibs riguardano 1,5 milioni di
veicoli. Lo scorso anno Bmw ha venduto 2,25 milioni di auto,
comprese quelle a marchio Mini, e sta valutando se sui freni
difettosi sia sufficiente agire via software o serva la
sostituzione fisica di alcuni pezzi. Il costo complessivo
dell'operazione supera comunque i 500 milioni di euro.
A pesare sui conti c'è anche la Cina, dove il calo della
domanda in atto pesa sui volumi di vendita e "nonostante le
misure stimolo del governo - spiegano a Monaco - la fiducia dei
consumatori rimane bassa". Il tutto si traduce in un"
significativo calo dell'utile prima delle tasse". Per il momento
Bmw prevede un ribasso dell'utile operativo, in calo dal
precedente 8-10% al 6-7% dei ricavi e sul rendimento del
capitale investito (Roce), che scende dal 21-26% al 14-16%. A
Monaco non danno altri numeri, se non un "lieve calo delle
vendite", che originariamente erano stimate in un altrettanto
"lieve incremento".
Un altro colpo, quello di Bmw, all'industria automobilistica
tedesca. Di "rischio collasso" per l'Europa ha parlato
recentemente a Cernobbio il ministro delle imprese e del Made in
Italy Adolfo Urso. Oggi invece ha annunciato la presentazione in
anteprima ai sindacati e a Confindustria della proposta che
porterà il prossimo 25 settembre a Bruxelles per anticipare al
2025 la revisione del regolamento Ue che impone lo stop alle
immatricolazioni di auto endotermiche dal 2035.
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