"Con grande preoccupazione abbiamo
appreso che la bozza del decreto legislativo sui regimi
amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili
(da molti chiamato Testo Unico delle rinnovabili), anziché
semplificare e accelerare il rilascio delle autorizzazioni, come
imporrebbe la delega del Parlamento, introduce nuove barriere e
rallentamenti allo sviluppo delle energie rinnovabili". Lo
scrive in una nota Elettricità Futura, l'associazione delle
imprese elettriche italiane.
"La normativa nazionale attualmente in vigore - si legge nel
comunicato - consente di ammodernare e potenziare gli impianti
rinnovabili già installati senza ulteriori autorizzazioni anche
in presenza di vincoli paesaggistici, proprio perché si tratta
di impianti esistenti e che quindi avevano già ottenuto tutte le
necessarie autorizzazioni. Mentre la bozza di Decreto prevede
che anche per questi progetti si debba chiedere una nuova
autorizzazione, introducendo inutili costi e lungaggini
burocratiche".
"Dopo il Dl Agricoltura - scrive ancora Elettricità Futura -,
che ha vietato i nuovi impianti fotovoltaici sui terreni
agricoli, e il Dm Aree Idonee, che rischia di rendere quasi
tutto il territorio non idoneo alle rinnovabili, ora sono
minacciati anche i progetti di ammodernamento e potenziamento
degli impianti esistenti che non occupano nuovo suolo. In
assenza di modifiche, questo Decreto impedirebbe il
raggiungimento degli obiettivi del Dm Aree Idonee, del Piano
Nazionale Integrato Energia Clima (Pniec) e del Piano Nazionale
di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
"Non c'è alcun dubbio che in Italia sia diventato impossibile
realizzare gli impianti necessari per raggiungere gli obiettivi
al 2030 ed evitare di incorrere in pesanti sanzioni europee -,
dichiara Agostino Re Rebaudengo, Presidente Elettricità Futura
-. Persino gli atti di semplificazione come questo Decreto
diventano occasioni per complicare ancora di più il quadro
normativo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA