"Dopo oltre 14 ore di trattativa al Ministero del Lavoro è stato raggiunto nella notte l'accordo sulla cassa integrazione per i lavoratori ex Ilva. Nell'accordo prevediamo che, con il percorso di ripartenza, siano garantiti tutta l'occupazione e la continuità salariale con un'integrazione dignitosa per le persone che per vivere devono lavorare". Lo dichiara in una nota Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil sottolineando che "nell'accordo c'è un piano di ripartenza che i commissari straordinari dovranno mettere in pratica, c'è la tutela occupazionale perché non sono previsti esuberi e soprattutto alla fine di questo percorso ci sarà la possibilità per tutti di rientrare al lavoro".
La richiesta di cassa integrazione straordinaria per l'ex Ilva riguarderà massimo 4.050 lavoratori, di cui 3.500 a Taranto: numeri ridotti rispetto all'iniziale richiesta per 5.200 dipendenti, di cui 4.400 a Taranto. E' quanto prevede l'accordo raggiunto con i sindacati. La decorrenza sarà retroattiva, a partire da marzo 2024, e ai dipendenti in cassa verrà riconosciuto il 70% della retribuzione annua lorda. Il piano di cassa integrazione si chiuderà a giugno 2026.
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