Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Necci, 'mio padre è nella memoria collettiva italiana'

Necci, 'mio padre è nella memoria collettiva italiana'

La scrittrice ricorda il manager a 17 anni dalla sua scomparsa

ROMA, 27 maggio 2023, 13:16

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Si dice che una nazione senza memoria non possa avere un presente e soprattutto un futuro. Se è così, l'esperienza umana di Lorenzo Necci rappresenta la migliore testimonianza di questa verità". Lo afferma la scrittrice e biografa Alessandra Necci, in occasione del diciassettesimo anniversario della scomparsa del padre, Lorenzo Necci, manager pubblico che guidò le ferrovie italiane a cui si deve il progetto dell'alta velocità.
    "Credeva nella memoria storica, era convinto che non fosse possibile costruire qualcosa (infrastrutture, reti materiali e immateriali, cultura nel senso più generale ed eclettico del termine) senza cercare nel passato le ragioni di un'identità, di un sentire comune. Si sentiva profondamente italiano, orgoglioso delle sue radici familiari in una cittadina del Lazio, Fiuggi; e al tempo stesso sapeva proiettarsi nel mondo, nell'Occidente liberal-democratico da cui aveva ricavato il senso etico e l'ispirazione politica". I giornali, prosegue, "lo chiamavano 'Lorenzo il Magnifico', e non c'era ironia in quell'appellativo: c'era semmai l'omaggio - forse inconsapevole - a un uomo che riuniva in sé, nell'epoca moderna, un retaggio rinascimentale".
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza