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Visco: 'La crisi delle banche è un campanello di allarme'

Governatore: risposte rapide per evitare 'accumulare problemi'

La crisi di Credit Suisse e Svb di questi giorni, rappresenta "un campanello di allarme" per le autorità di vigilanza europee e la loro gestione delle crisi. Lo afferma il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco in audizione alla commissione finanze della Camera tornando a chiedere uno strumento in Europa per la gestione rapida delle crisi degli istituti medi e piccoli, ed evitare così "problemi che si accumulano nel tempo". Visco ha sottolineato come nelle azioni delle autorità Usa e svizzere il "punto fondamentale era evitare l'uscita disordinata dal mercato e una disruption che, a catena poteva compromettere l'intero sistema".

"La vigilanza ha avuto difetti ma sono state prese decisioni rapide, specie negli Usa" e "credo che se noi in Europa avessimo una crisi" per "le piccole e medie banche non avremmo uno strumento di intervento immediato" come "dico da anni". Così Visco secondo cui i casi di Credit Suisse "sono una lezione importante".

"L'aumento del costo dell'energia è stata una tassa e questa tassa non la possiamo rinviare dove è venuta, possiamo accomodarla molto rapidamente a livello di area, in alcuni casi è più difficile in altri è più costoso quindi ci possono essere distribuzioni del reddito e interventi di finanza pubblica a favore di coloro che sono più colpiti, ma bisogna evitare che ci sia una rincorsa tra prezzi e prezzi e prezzi e salari e le aspettative di inflazione si scostino dal 2% nel medio periodo, perché se si scostano verso l'alto quello è il punto di riferimento a cui tutti i prezzi e le retribuzioni tenderanno ad adegurarsi". Visco precisa che "per questo abbiamo alzato i tassi di interesse".

Il capitale della Banca d'Italia (pari a 7,5 miliardi) "è oggi detenuto da 173 partecipanti tra banche, assicurazioni, enti e istituti di previdenza, fondazioni di matrice bancaria e fondi pensione" con "un limite al possesso individuale delle quote (portato al 5% del capitale), oltre il quale sono esclusi il diritto al dividendo e quello di voto". Secondo Visco, "l'assetto consente alla banca di esercitare le proprie funzioni nel pieno rispetto dei principi di indipendenza istituzionale, funzionale e personale".

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