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Via libera dell'Eurocamera a direttiva su case green

Insorge la maggioranza, è una patrimoniale sulle case degli italiani

Via libera dell'Eurocamera alla cosiddetta direttiva sulle case green per l'efficienza energetica degli edifici in tutta Europa. La luce verde della Plenaria è arrivata con 343 voti favorevoli, 216 voti contrari e 78 astenuti. Il testo è stato emendato dal Pe in più parti.

Insorge la maggioranza in Italia: ''è una patrimoniale''.

Quello dell'Eurocamera è il primo, decisivo, via libera per la direttive sulle case green ma l'approvazione non permette l'entrata in vigore del
provvedimento della Commissione. Il testo, ora, sarà oggetto del
negoziato finale tra Consiglio Ue e esecutivo europeo prima di
tornare in Plenaria.

"Abbiamo visto che vince la ristrutturazione con forza, degli edifici. Ora rinvio in testo in Commissione per i negoziati istituzionali", ha annunciato in Aula il relatore (membro dei Greens) Ciarán Cuffe.
L'entrata in vigore della direttiva, quindi, non è scontata.
E c'è un precedente a testimoniarlo, quello dello stop alle auto
a benzina e diesel dal 2035: il testo, dopo due i due via libera
necessari arrivati dall'Eurocamera necessitava della mera
ratifica dei 27 prima dell'entrata in vigore ma il fermarsi di
una minoranza di blocco ha fermato l'iter.

"La direttiva sulle Case Green approvata in Parlamento europeo è insoddisfacente per l'Italia. Anche nel Trilogo, come fatto fino a oggi, continueremo a batterci a difesa dell'interesse nazionale", afferma il
Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto
Pichetto. "Non mettiamo in discussione - spiega il Ministro - gli
obiettivi ambientali di decarbonizzazione e di riqualificazione
del patrimonio edilizio, che restano fondamentali. Manca però in
questo testo - osserva Pichetto - una seria presa in
considerazione del contesto italiano, diverso da quello di altri
Paesi europei per questioni storiche, di conformazione
geografica, oltre che di una radicata visione della casa come
'bene rifugio' delle famiglie italiane".

"Individuare una quota di patrimonio edilizio esentabile per
motivi di fattibilità economica - prosegue Pichetto - è stato un
passo doveroso e necessario, ma gli obiettivi temporali, specie
per gli edifici residenziali esistenti, sono ad oggi non
raggiungibili per il nostro Paese". "Nessuno - chiarisce il Ministro - chiede trattamenti di favore, ma solo la presa di coscienza della realtà: con l'attuale testo - prosegue - si potrebbe prefigurare la
sostanziale inapplicabilità della direttiva, facendo venire meno
l'obiettivo 'green' e creando anche distorsioni sul mercato".
"Forti anche della mozione approvata dal nostro Parlamento -
conclude Pichetto - agiremo per un risultato negoziale che
riconosca le ragioni italiane".
    

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