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Santanchè, uniamoci, possiamo essere primi nel turismo

Santanchè, uniamoci, possiamo essere primi nel turismo

Al museo di Pietrarsa per il decennale della Fondazione Fs

ROMA, 08 marzo 2023, 19:51

dell'inviata Cinzia Conti

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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E' un prodigio della tecnica dell'industria ferroviaria italiana del Dopoguerra l'ETR 252 Arlecchino che porta la ministra del Turismo Daniela Santanchè, il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi e Mara Venier, in veste di madrina, dalla stazione Ostiense di Roma al museo di Pietrarsa per un evento dedicato al decennale della Fondazione Fs. E anche il museo nazionale ferroviario, allestito nei locali delle ex Officine di Pietrarsa, davanti alla Stazione Pietrarsa-San Giorgio a Cremano, è una vera icona per la storia delle ferrovie italiane, visto che proprio qui, il 3 ottobre 1839, nel Regno delle Due Sicilie veniva inaugurata la prima strada ferrata d'Italia: la leggendaria ferrovia Napoli-Portici. "In queste occasioni - dice la ministra - bisogna far parlare le emozioni, in questo treno storico e in questo museo di Pietrarsa c'è tutta la grandezza e l'orgoglio della nostra nazione. Questa è una parte del turismo che ci fa riappropriare delle nostre inclinazioni umane, forse non siamo stati programmati per essere così frenetici. Siamo tra queste grandi "signore" locomotive e dobbiamo ripensare a quando ai nostri predecessori facevano un po' di paura e di curiosità assieme". E aggiunge: "I treni hanno saputo unire la nostra nazione. Anzi dobbiamo ricordare di essere una penisola e pensare a usare anche il mare e far arrivare qui i turisti". La ministra da Pietrarsa, dopo aver smentito tensioni a causa della tragedia di Cutro ("basta sciacallaggio sul governo, nessuno vuol far morire le persone e ed è per questo noi lavoreremo per non farle partire"), lancia un appello all'unità. "Abbiamo - dice - una grande sfida come governo, solo uniti si vince. Dobbiamo far squadra anche tra le istituzioni, non si vince mai da soli anche il più bravo, indossiamo la casacca della nazionale. Dobbiamo riappropriarci del nostro orgoglio. L'Italia è il terzo brand del mondo, questi luoghi ci dimostrano che siamo i più belli ma possiamo essere anche i più bravi". "Il treno - dice Sgarbi - è l'emblema della tecnologia, allude all'avanzamento della civiltà che nel passato si è mossa più lentamente, coincide con il futuro, entra, oltre che nella fotografia, anche nella pittura con Turner e poi con i quadri di de Chirico dove fuma l'ansia del viaggio". Secondo il sottosegretario un museo come quello di Pietrarsa "celebra il futuro" e unisce la bellezza di "un mezzo così moderno raccontato con questi mezzi antichi" ed è reso ancora più bello dalla posizione sul mare. Molto emozionata, anche per la velocità (160 chilometri all'ora) che l'Arlecchino riesce a raggiungere, 'zia Mara' Venier. "Mio papà - ricorda teneramente - era un ferroviere e io mi sono davvero commossa oggi. Quando siamo andati a vivere alle case dei ferrovieri di Mestre, che per noi veneziani era come andare in America, mamma aveva molta nostalgia di Venezia e spesso ci tornavamo. Io al ritorno mi addormentavo su quei sedili bellissimi di legno che vediamo su questi treni storici. Ecco, è stata una vera carezza, sono ricordi indimenticabili". "Dal Brennero a Pachino, 24 ore al giorno, 365 giorni al giorno, Ferrovie dello Stato, la cui rete tradizionale conta 17 mila chilometri esclusa l'Alta Velocità, è uno Stato nello Stato e sono felicissimo di esser qui" dice Luigi Cantamessa, direttore della Fondazione Fs. Vero appassionato dei gioielli su binario, Cantamessa racconta anche del restauro dell'Etr 232, primo elettrotreno rapido italiano detentore del record di velocità del 1939. E spiega come la Fondazione ha recuperato l'Etr 252 Arlecchino, "uno dei nostri treni gioiello che si caratterizza per i suoi 4 vagoni di colori diversi a differenza del fratello maggiore, il Settebello, che ne ha 7. Era abbandonato a Falconara Marittima doppiamente corroso sia dal mare che dai fumi della raffineria, ma siamo orgogliosi di aver restaurato". Alla presenza di monsignor Liberio Andreatta, presidente della Fondazione Fs, è stata inaugurata la mostra fotografica La storia diventa futuro con duecento scatti originali che raccontano impegno, la passione e la cultura ferroviaria. I festeggiamenti del decennale continuano il 18-19 marzo con un open day al deposito officina rotabili storici di La Spezia Migliarina, il 6-7 maggio al deposito officina rotabili storici di Pistoia, il 21-22 ottobre a Milano all'officina squadra Rialzo e al deposito locomotive Smistamento.

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